Palermo – Eppure c’è una cosa da prendere da questa sconfitta
Due in un colpo solo: e anche il terzo posto è andato. Se mai il secondo era ancora in gioco. Ora serve una scossa, urge fare qualcosa. Ma cosa?
Finalmente da ieri sera anche quei pochi che ancora parlavano di promozione diretta smetteranno di farlo perché la sconfitta interna con Venezia, l’ennesima di questo campionato balbettante, taglia definitivamente fuori il Palermo dai posti che assegnano la serie A senza passare dai play off. E mette a serio rischio anche il terzo posto visto che adesso è distante almeno sette punti se non addirittura 8 (si aspetta la Cremonese).
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Insomma dopo la sconfitta di ieri comincia un altro campionato, un campionato in cui i rosanero dovranno provare a raggiungere il quarto posto per evitare i turni preliminari. Ma serve una scossa perchè ultimamente l’impressione è quella di una squadra che non riesce a ritrovarsi, quasi imbambolata e rassegnata. Se la scossa possa essere il cambio tecnico (forse dipende da quanto ai vertici credano alla promozione attraverso i playoff) oggi è difficile immaginarlo, ma urge fare qualcosa.
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Alla fine con i lagunari non è successo niente di particolare, anzi quasi prevedibile: il Palermo non ha certo perso il treno per la A contro un ottimo Venezia ben messo in campo decisamente superiore atleticamente alla squadra di Corini. Insomma una gara senza storia che attesta il momento opposto delle due squadre: entusiasmo in laguna, quasi rassegnazione alle falde del Monte Pellegrino.
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Una cosa buona questa gara però l’ha detta e cioè che non ci sarà più l’ansia di rincorrere il secondo posto; adesso si dovrà cambiare obiettivo e cercare di fare la lotta sul Como che oggi però ha l’occasione per portarsi a più sei. Non è un bel momento in casa rosanero ed il finale di stagione non consegna una squadra pimpante da nessun punto di vista. Sembra finita la benzina (fisica e mentale), sembra non esserci più entusiasmo: in poche parole la sensazione è che sia subentrata una sorta di rassegnazione. Ed è questo su cui si dovrà lavorare di più.
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3 sconfitte in 4 partite interrotte solo dalla sofferta vittoria contro il Lecco quasi retrocesso non sono un bel segnale. Al contrario testimoniano che è la squadra è in difficoltà e che servirà un grosso lavoro psicologico e tecnico per affrontare al meglio gli spareggi promozione che, almeno quelli, visto la distanza abissale con la nona in classifica, sembrano blindati. Ora 15 giorni per resettare e provare a riprendere la strada maestra perché ultimamente si è sbandato parecchio.
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