Aspettando la Coppa, il nuovo Palermo si scopre più duttile
Ceccaroni jolly della difesa, Vasic occupa diverse zone del campo e il modulo può variare. Analisi dei reparti in vista della sfida col Cagliari.
Vitale il recupero di Stulac che ha fatto faville nelle amichevoli
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
L’articolo di Alessandro Geraci
Tempo di bilanci per il Palermo, che chiude il capitolo “ritiro estivo” con la convincente vittoria in amichevole di venerdì e punta il Cagliari in Coppa Italia. Sarà il primo vero test in vista della regular season, sia per il blasone dell’avversario che per la posta in palio, e un segnale per capire se la preparazione ha dato i frutti sperati. Un banco di prova per tutti, soprattutto in ottica campionato dove il Palermo vuole creare la sua nuova storia. Al netto di alcune pedine ancora da innestare per completare l’organico, le sensazioni sono positive. Corini, all’ultimo anno di contratto, ha avuto sin dai primi giorni gli uomini a disposizione con cui lavo- rare e senza tardare troppo sono ar- rivati anche i nuovi innesti. Gradualmente, sono emerse le prestazioni, culminate nell’ultimo incontro con il Trento in cui si è cominciata a vedere concretezza sotto forma di schemi e palleggio.
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Palermo: il modulo scelto è il 4-3-3
Può variare anche a gara in corsa grazie alla versatilità di gente come Vasic, Valencia (attesa però l’ufficialità, probabilmente domani), Insigne e Mancuso, quest’ultimo alle prese con il trauma alla caviglia sinistra. Giocatori capaci di svariare sul fronte d’attacco concedendo così varie soluzioni offensive e difensive.
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Le 49 reti incassate lo scorso anno sono troppe, per questo motivo nella retroguardia è stato cambiato tanto. A partire dalla coppia di centrali, che hanno visto in Lucioni una nuova guida e in Ceccaroni un jolly inaspettato: l’ex Venezia ha dimostrato la duttilità che piace al tecnico e durante una stagione lunga e faticosa può rivelarsi un’arma in più. In questo precampionato ha giocato spesso da terzino sinistro, in attesa di un nuovo acquisto e per far rifiatare Aurelio, nonostante preferisca agire da stopper, aprendo le marcature nel test al “Briamasco”. Chiaramente si attende la mossa di Rinaudo per ultimare un reparto che per tre quarti si presenterà diverso rispetto a prima. Potrebbe essere Di Chiara e piace Corrado, ma non c’è fretta.
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Il centrocampo
I rosa diventano camaleontici: prelevano una pedina fondamentale e ne recuperano un’altra. Vasic è imprescindibile grazie alla sua capacità di posizionarsi in varie zone del campo: può fare la mezzala, il trequartista o addirittura la seconda punta e ha dimostrato di saper segnare con qualità. Vitale anche il recupero di Stulac, che ha fatto faville nelle gare di prova, a volte gestendo le energie, ma mostrando un’ottima condizione fisica se si considera il lungo stop. E poi, oltre a Segre e Saric, c’è Gomes che in coppia con lo sloveno ha dato la possibilità a Corini di schierarsi con un doppio playmaker. Dal 4-3-3 si può passare ad un “ibrido” 4-4-2 o al 4-3-1-2.
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L’attacco
Insieme alla difesa, è il reparto sul quale servirà agire. Gli esterni offensivi per il 4-3-3 sono vitali, e bisogna calciare di più in porta. Di Mariano si è appena ripreso dall’infortunio, mentre ha giocato di più Valente, che però poi si è fermato per un dolore al piede. Le uniche certezze sono Insigne e Brunori (tornato al gol su rigore), che hanno dovuto spesso dividere il reparto con Damiani adattato per l’occasione, nonostante sia in uscita. Intanto, nelle amichevoli (escludendo quella con i dilettanti della Bassa Anaunia) le uniche reti sono state dell’italo brasiliano, di Vasic, Ceccaroni e Soleri, che ha salvato in rovesciata il match col Bologna e potrebbe andare via. E il club ha chiesto di Olimpiu Morutan al Galatasaray.
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