Ionut Nedelcearu, il gigante buono che ha conquistato Palermo
Alzi la mano chi non ha passato questo immediato post partita in trepidante attesa di conoscere l’esito degli esami strumentali a cui si è sottoposto oggi il centrale del Palermo, Ionut Nedelcearu, dopo l’infortunio al ginocchio rimediato nello scontro con la capolista Frosinone di sabato scorso.
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Abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere dal comunicato stampa della società che sono state escluse lesioni legamentose e meniscali e che il calciatore proseguirà il suo percorso fisioterapico.
Spesso capita di renderci conto del valore di un calciatore solo quando si rischia di perderlo e probabilmente nel caso di Ionut è accaduto questo, soprattutto se pensiamo alle feroci critiche di cui è stato bersaglio il rumeno nella prima parte di stagione, quando tuttavia un po’ tutta la squadra, nessuno escluso, ha faticato non poco a trovare la giusta amalgama in campo.
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Eppure molti hanno avuto bisogno di questo piccolo “spavento” per rendersi conto che Ionut Nedelcearu, 27 anni il prossimo aprile, non lo si scopre certo adesso, elemento di sicura affidabilità per la categoria nonostante la retrocessione lo scorso anno tra le fila del Crotone, esperienza internazionale nell’AEK Atene e ormai da tempo il condottiero della difesa rosanero.
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Una crescita costante…
Prestanza fisica e abilità nel gioco aereo le sue caratteristiche principali, ma anche intelligenza tattica e visione di gioco che gli ha consentito di guidare la crescita di un reparto che è stato tra quelli con maggiori difficoltà nel trovare i giusti equilibri in campo.
Partita dopo partita il rendimento di Ionut è diventato sempre più elevato, la sua intesa con i compagni massima ed oggi è uno dei titolarissimi di questa formazione, ruolo che anche l’arrivo del talentuoso Simon Graves non sembra assolutamente mettere in discussione. Per Nedelcearu 25 presenze finora per 2.212 minuti giocati, praticamente sempre in campo a dimostrazione di come Eugenio Corini ritenga questo elemento fondamentale nello scacchiere rosanero.
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Insomma qualcuno ancora nella mente aveva le incertezze mostrate dal rumeno nelle prime partite della stagione e le aspre critiche formulate, quasi non vedeva o, forse, non voleva vedere per non contraddirsi i grandi progressi compiuti dal rumeno.
E’ servita questa bella secchiata di acqua fredda di un pericolo scampato, il pericolo di perdere per tutta la stagione rimanente il nostro pilastro difensivo, per capire quanto siamo legati al nostro gigante buono Ionut Nedelcearu.
(David Majorca)
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