Manchester City

La Premier deferisce il City: rischia anche l’esclusione!  

Un’inchiesta di quattro anni  sul periodo dal 2009 al 2018  inguaia i Citizens: possibili  multe, penalizzazioni di punti  e persino la cacciata dal torneo.
Sono oltre cento i capi d’accusa: sponsorizzazioni gonfiate,  costi offuscati, varie norme violate. Il club: «Pronti a fare chiarezza»
Sotto la lente  anche gli stipendi  di Mancini quando era a Manchester.
Spese immense per 14 anni: 2,2 miliardi di euro  

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.

L’articolo di Gabriele Marcotti analizza l’inchiesta condotta dalla Premier League, durata per quattro anni, nei confronti del Manchester City. Le accuse sarebbero quelle di aver “gonfiato” le sponsorizzazioni per più di nove anni, di avere offuscato i costi, di avere violato varie norme di sostenibilità vigenti in Premier League e di avere intralciato l’indagine. Adesso il giudizio finale sarà affidato a una commissione indipendente che analizzerà i più dei cento capi di accusa. Le sanzioni possibili potrebbero essere: multe, penalizzazioni di punti o addirittura l’esclusione dal campionato.

Il City ha fatto sapere che si difenderà per provare la sua innocenza dalle accuse che sono state fatte. L’inchiesta è partita dalle fonti raccolte dal giornale tedesco “Der Spiegel” . In tal senso il City, per rispettare il Fair Play Finanziario, gonfiava artificialmente gli introiti commerciali e le sponsorizzazioni. Secondo l’accusa, per aggirare il FPF, la proprietà del club avrebbe regolarmente girato forti somme ad aziende e sponsor legati alla famiglia reale di Abu Dhabi, facendoli poi entrare nelle casse del club sotto forma di sponsorizzazioni. Così facendo aumentavano gli introiti, permettendo al club di sostenere spese più alte sul mercato e finanziare lo stradominio del club negli ultimi anni. Sotto la lente degli inquirenti in particolare i contratti siglati dal club con Etihad e Etisalat, aziende legate alla famiglia reale di Abu Dhabi.

Nel mirino anche il contratto di Mancini che, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto uno stipendio dal City e un altro come consulente dell’Al Jazira, club degli emirati di proprietà dello Sceicco Mansour. 

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