Palermo, un mese per capire questo finale di stagione
Se, parafrasando il pensiero comune, il rush finale per il campionato inizia a marzo, è anche vero che a marzo ci devi arrivare nella miglior condizione di classifica possibile.
Il percorso per attraversare il mese corto prevede le trasferte a Piacenza con la Feralpisalò e Cremona intervallate dagli incontri interni con Como e l’infrasettimanale con la Ternana.
Partite facili? Ovviamente nessuna, come questa Serie B ci ha abituato a suon di docce fredde.
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Il campionato poi, tra mercato di riparazione, che sulla carta, ha alzato il livello di un paio di contendenti, e l’impressionante continuità di rendimento che sta caratterizzando il periodo di altre, ci dice che la forza delle squadre di alta classifica è aumentata rispetto allo scorso anno. Infatti se i 39 punti in ventitré partite conquistati dal Palermo lo scorso anno avrebbero significato secondo posto in coabitazione col Genoa, quest’anno invece dicono quinto posto a -5 dalla Cremonese seconda. Gli stessi punti di distanza dalla zona promozione diretta che aveva il Palermo nel suo punto più alto della scorsa stagione quando, dopo la vittoria sulla Reggina, si erano accarezzati per un attimo sogni di un finale di stagione diverso dalla realtà che ha visto poi racimolare soltanto 15 punti in altrettante partite.
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Ma i paragoni con la stagione 22-23 finiscono qui, perché è un altro Palermo e soprattutto un altro campionato, con la Cremonese principale responsabile di questo strappo verso l’alto della classifica. Dopo un inizio di campionato difficile e l’avvicendamento in panchina con l’arrivo di Giovanni Stroppa, nelle ultime 13 partite i grigiorossi stanno tenendo un ritmo senza senso con 31 punti conquistati sui 39 disponibili, subendo solo 5 gol, tre di quali al Barbera lo scorso 26 dicembre. In questo segmento di stagione nessuno ha fatto qualcosa di paragonabile. Parma e Como nello stesso periodo hanno fatto bene racimolando comunque 8 punti in meno, il Palermo addirittura segna un -14.
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I rosanero, lo sappiamo, pagano la pesante flessione avuta ad ottobre/novembre, e la continuità ritrovata da Parma in poi è servita a rimanere in scia senza perdere ulteriore terreno. Ma per ambire a qualcosa d’importante è necessario trovare quelle quattro o cinque vittorie consecutive, per recuperare quanto perso in autunno, oltre a sperare che chi è davanti tiri un po’ il fiato.
Il calendario ha aiutato gli uomini di Corini facendo trovare squadre come Catanzaro, Modena e Bari nel loro peggior momento. Adesso però bisogna vedere come va contro squadre in fiducia, già a partire dalla Feralpisalò (14 punti nelle ultime sette, proprio come il Palermo), perché la vittoria in trasferta manca da quattro mesi, troppi per chi vuole ambire a posizioni di vertice.
Giuseppe Calcaterra
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