Palermo Brunori

E’ finalmente il Palermo grandi firme

Quante volte abbiamo scritto di Palermo stellare, di Palermo grandi firme, di Palermo assolutamente fuori categoria, con a disposizione giocatori dal curriculum prestigioso?  E al contrario quante volte si è scritto di un Palermo deludente, di giocatori con diverse promozioni alle spalle inspiegabilmente non produttivi, se non quasi irriconoscibili?

Un anno e mezzo di illusioni e disillusioni che si sono alternate con preoccupante costanza nelle valutazione del Palermo allenato da Eugenio Corini. Discontinuità nei risultati e prestazioni spesso non esaltanti, quantomeno sul piano del gioco e della tenuta mentale, alla base di questa non piacevole altalena di emozioni.

Grandi firme che non riuscivano a incidere come atteso e sperato: prima il serbo Saric, poi ancora lo sloveno Stulac, il palermitanissimo Di Mariano, i due esterni Insigne e Di Francesco, la promessa Vasic, l’esperto Mancuso e lo scozzese che viene dalla serie A Liam Henderson.

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Vecchie e nuove firme per la svolta

Ma è da dicembre che qualcosa è cambiato, con quel goal di Stulac all’ultimo minuto con la Cremonese preceduto dalla marcatura di un ritrovato Di Francesco, fino allo splendido assist di Henderson per la testa di Segre nel match contro il Modena. L’avanzare di Vasic nelle gerarchie dell’allenatore un altro segnale, con un nuovo ruolo più consono alle sue caratteristiche e che per poco non gli fruttava il goal contro la squadra emiliana.

Ma è sicuramente Di Mariano il simbolo di questa mutazione, con ben tre assist nelle ultime due partite contro Catanzaro e Bari, a suggellare prestazioni convincenti come non mai nell’esperienza dell’esterno con la maglia della squadra della propria città.

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E contro il Bari al debutto in casa è un’altra e nuova grande firma di questo Palermo a brillare, ovvero Filippo Ranocchia autore di un goal magistrale a suggello di una prestazione di altissimo livello.

L’ex juventino ha una corsa sontuosa, nel suo incedere sembra pattinare scivolando sull’erba del Barbera, con l’obiettivo unico di scaricare, con disarmante tecnica e controllo, micidiali bordate nella porta avversaria.

Altro debutto, questa volta assoluto, quello del ninja Diakitè, una vera e propria cura ricostituente very dark per la fascia destra del Palermo, quasi un elettroshock dall’esito super positivo.

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Si guarda al futuro con fiducia

E ancora non si è avuto modo di apprezzare la terza grande firma, new entry anch’essa del mercato invernale, quella del puma ex Milan Chaka Traorè, che oggi in conferenza stampa di presentazione non ha nascosto di ambire ad una maglia da titolare.

Grandi firme vecchie e nuove per un Palermo che finalmente lascia intravedere la quadratura del cerchio di un progetto tecnico da troppo tempo con il cartello lavori in corso.

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