Como Palermo canali
Tutti in campo di giorno, basta notturne ma il calcio si crede un mondo a parte 

Sebbene spesso il calcio ritiene di far parte di un mondo a sé di un mondo a parte di un mondo incantato, poi ci sono alcuni eventi che fanno capire come anche lo stesso mondo del pallone risenta delle condizioni e dei fattori che coinvolgono il pianeta. E’ il caso della guerra che è scoppiata in Ucraina e che sta creando notevoli ripercussioni in tutta Europa.

L’esempio più penalizzante, oltre ovviamente alla guerra in sé per il popolo ucraino, è la crisi energetica ed il conseguente aumento del prezzo dell’energia elettrica e delle bollette. Insomma anche le squadre di calcio sono chiamate a fare i conti con bollette salatissime e per questo provano a trovare delle soluzioni dei rimedi. Una di queste potrebbe essere ridurre al minimo le gare in notturna e concentrare la maggior parte delle partite in orari diurni, dunque da giocare alla luce del sole.

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Ma se questo sembra essere un problema per i più poveri, cioè serie inferiori e dilettanti, il calcio di serie A sembra girare la testa, guidare altrove e far finta di non esserne intaccato. Insomma il grande calcio non vuole saperne di fare sacrifici e spostare le partite in orari diurni o di ridurre al minimo le gare serali per risparmiare gas ed energia elettrica. Tutti stanno, stiamo facendo enormi sacrifici, tutti siamo preoccupati dall’arrivo delle bollette gas-elettricità tranne il calcio maggiore che continua a voler ignorare il problema.

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Un suggerimento…

Alcune idee per ridurre l’illuminazione negli stadi? Tutti in campo alle 13, 00 ed alle tv che hanno investito tanti soldi per anticipi o posticipi si potrebbe dare una diversificazione degli orari magari con partite alle 12.30, altre alle 14,30 e alle 16,30, cercando cioè di evitare il più possibile il ricorso alle gare serali.

Meno elettricità e anche meno gas per riscaldare gli ambienti degli stadi, ora che andiamo incontro alla stagione invernale. Perché se tremano o chiudono ristoranti o pizzerie, il calcio dovrebbe strapparsi i capelli ma finora non sembra vogliano affrontare il problema come se le bollette non le pagassero anche loro!

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2 Commenti

  1. Si come no e ai tifosi chi ci pensa? prima di scrivere riflettete, ma chi ci deve andare alle 13 allo stadio? a parte che gli stadi sarebbero vuoti del tutto, come a decretare veramente la fine di una società

  2. E poi alle 16,30 in inverno pieno già è buio. Un tempo le partite erano tutte di domenica alle 14.30, sarebbe l’orario perfetto. La finissero con ste partite di lunedì e venerdì. Un anticipo solo la domenica sera e stop.

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