Palermo – Super Pellizzaro e gol di Troia. Così Riva s’inchinò
Il Palermo era ultimo, il Cagliari primo. E alla fine vinse il titolo
Una vittoria epica. Favorita strapiena e in estasi, ma quel successo non evitò la retrocessione in B.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone, nella sua consueta rubrica, Petali di Rosa, racconta le gesta di Pellizzaro e di Troia in una gara che divenne epica per il club rosanero. Era il 1969 e da un cross sul fondo dell’ala vicentina, Troia colpì di testa in tuffo battendo Albertosi: la gioia dei 35 mila della Favorita si sentì perfino a Mondello. Era la prima volta che l’attaccante palermitano risultava decisivo con un suo gol. Il Palermo riuscì a piegare il Cagliari di Gigi Riva che poi avrebbe vinto lo scudetto e che arrivò a Palermo da primo e senza sconfitte.
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Il Cagliari aveva mezza squadra in Nazionale, il Palermo era ultimo in classifica con soli 5 punti: una squadra non male ma anziana, allenata da Di Bella che era a fine carriera. La settimana era stata difficile per entrambe le compagini: tutte alle prese con l’influenza “spaziale” che aveva decimato i giocatori di tante squadre di calcio. Una gara che sembrava segnata e che il pubblico cercava di esorcizzare lanciando sul campo pacchi di sale: uno colpì Troia all’uscita dal sottopassaggio.
La formazione rosanero …
Di Bella schierò Ferretti, Sgrazzutti (Reja), Giubertoni, Landri, Bertuolo, Lancini, Landoni, Pellizzaro, Bercellino, Troia e Ferrari. Una formazione molto offensiva. Il Palermo giocò una gara perfetta, il Cagliari meno. Ad inizio ripresa bordata di fischi per Brugnera che entrando si rivolse al pubblico mimando che ne avrebbe fatti tre. Non segnò neanche un gol così come tutto il Cagliari e a fine gara, con lo stadio avvolto nella quasi oscurità, furono accesi come falò i giornali distribuiti gratuitamente prima della partita, un modo per festeggiare una vittoria memorabile.
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