Palermo – Il modulo e la presa di coscienza
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola, nell’editoriale di Luigi Butera.
L’articolo sottolinea che nel calcio i numeri sono importanti e questi dicono che erano impietosi con Corini e lo sono adesso anche con Mignani, perché tre punti in quattro partite sono troppo poco per una squadra che a parole vorrebbe spaccare il mondo. La sconfitta con la Reggiana rimanda la memoria all’era Corini quando il Palermo resuscitava tutti. I play-off sono ancora dietro l’angolo però continuando così non si va da nessuna parte.
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Corini era solo uno dei problemi
Servono riflessioni ma soprattutto una presa di coscienza dei giocatori che sono i primi responsabili di questa crisi. Il Palermo come lo vuole Mignani non funziona, inutile negarlo perché era una squadra costruita per giocare con il 4-3-3 e dunque il 3-5-2 non sembra funzionale. Mignani ha deciso di coprire la difesa, i fatti dicono che si fatica lo stesso con l’aggravante che in avanti non si segna più come una volta. Dunque qualcosa va cambiato soprattutto adesso che Di Mariano è infortunato e Buttaro non è in grado di fare il quinto di destra perché non è il suo ruolo.
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Pensare a Segre è una follia perché il numero 8 deve giocare a centrocampo e possibilmente titolare; anche a sinistra sebbene sia cresciuto Lund non ha dimestichezza con il ruolo che impone tanta corsa, in più gli manca un ricambio naturale visto che Aurelio è infortunato. Ecco perché si dovrebbe pensare a qualcos’altro.
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