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Galassi: “Fiducia Dionisi? Scelta di Osti. Cambiare è una cosa che il City non fa”

Galassi Palermo

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Galassi: “Fiducia Dionisi? Scelta di Osti. Cambiare è una cosa che il City non fa”

Alberto Galassi è intervenuto ai microfoni di Trm per commentare diversi temi della stagione del Palermo. Ecco di seguito le sue parole.

Le dichiarazioni di Galassi

Vicenda Brunori

“Le scelte tecniche sono degli allenatori, del direttore sportivo io non ci entro e non giudico l’utilizzo di un giocatore. Ho tanti anni di esperienza nel gruppo City e non può un consigliere di amministrazione sostituirsi a chi di mestiere fa questo nello specifico.  Posso parlare di Brunori come persona, ho un bellissimo rapporto ci scherzo sempre. È un ragazzo per bene ed è il capitano di questa squadra. Super motivato nel giocare i playoff. Non mi chieda del passato perché non so la risposta e credo non sia rilevante. Io credo che oggi dobbiamo pensare che Brunori ci aspettiamo? Ho visto un giocatore determinato e consapevole, che chiunque incontri il Palermo incontri una squadra scomoda. Il Palermo è scomodo per tutti, e nessuno abbia festeggiato l’idea di incontrarla”.

Sulle dichiarazioni di Dionisi

“Sento da lei queste parole perché non ci avevo fatto tanto caso ed ha detto il vero (non va in campo lui, i giocatori li scelgono gli altri, io li alleno ndr) e non so come possano essere state lette diversamente da come lui le ha pensate. Dionisi che si deresponsabilizza? Adriano Galliani che è unico, mi disse “Alberto ricordati che in campo ci vanno gli undici”. Ed è vero, vanno in campo loro. Non penso che Dionisi si sia voluto togliere delle responsabilità”.

Galassi ha parlato della fiducia a Dionisi

“Cambio allenatore? La scelta è del direttore sportivo. In ogni società del gruppo City l’allenatore lo sceglie il direttore sportivo della squadra. Quindi in questo caso la scelta era di Carlo Osti. Io sono contento che lo abbiamo tenuto. Perché squadre con monti ingaggi superiori che hanno cambiato anche quattro allenatori, si trovano una retrocessa e due a giocare i playout”.

“Cambiare allenatore su una scelta emotiva è una cosa che il City non fa mai. Scelta molto ponderata e con una forte difficoltà. Come affrontare una separazione, per evitare il divorzio. Al Manchester City abbiamo cambiato tre allenatori in 14 anni. Non lo cambiamo mai a cuor leggero e la scelta è del ds. La società dunque concorda con il ds e appoggia la decisione. Mi sembra che quelli che hanno cambiato non hanno avuto grandi risultati. La cosa peggiore che può fare una società è creare confusione. Deve avere una linea e mantenerla, anche quando la rotta è la più difficile. Perché se perdi solidità, in un campionato così complesso, per me un A2, rischi confusione. Se mi avessero detto a inizio stagione chi rischiava retrocessione non avrei mai puntato su chi è retrocessa o rischia di farlo”.

“Quello che facciamo a Palermo è difficile. Tutto cioè che è bello è difficile. Fare un campionato di B per andare in A, è complicato. Perché il tasso tecnico elevato e il divario di fatturato e incassi tra le due Serie è talmente sproporzionato quindi tutti cercano di andare in A. Il Parma ha speso 300 milioni, anche il Como. Pisa ha speso tantissimo in tanti anni. Il Palermo per andare in Serie A dovrà fare investimenti, soffrire e faticare”.

 

 

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