Palermo

Mirri vota Palermo: «Noi grandi con il City»  

Si è chiuso un anno davvero straordinario tra promozione   in B e riassetto societario.   E il presidente è sempre al timone.

«Stagione irripetibile. Vittoria sportiva e una proprietà che garantirà il futuro a lungo. Ma con la nostra identità non saremo una colonia »  
«Corini l’uomo giusto. Ha gestito con metodo la transizione»  
«Tanti i compagni di strada in questi tre anni. Baldini sempre nel cuore»  
«Fare parte di una grande holding di livello mondiale è un’opportunità»
Dario Mirri presidente  e socio di minoranza del Palermo con il 20% delle quote dopo l’acquisizione del club  da parte di City Group.

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.

L’articolo di Paolo Vannini che intervista il presidente del Palermo Dario Mirri al termine di un danno che ritiene straordinario e irripetibile oltre che per i risultati sportivi anche per avere assicurato al Palermo un futuro solido. A  tre anni dal suo arrivo ha assicurato al Palermo un futuro stabile e sicuro. La cosa che rimarrà per sempre nella storia, più che i giocatori, gli allenatori o gli attaccanti, è il passaggio di proprietà: è un fatto epocale perché per i prossimi vent’anni darà nuove prospettive al club.

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Un gruppo così importante è entrato in Italia attraverso il Palermo e questo è il fattore più importante: c’erano delle alternative ma nessuna era paragonabile al City Football Group. Il calcio è cambiato sostiene Mirri, il tempo dei singoli investitori è finito e ora contano organizzazione, tecnologica e informazioni condivise. Non teme che il Palermo possa diventare una colonia ma sogna di fare più abbonati del Manchester City. Se la risposta della città sarà importante anche la proprietà capirà che gli investimenti sul Palermo devono essere diversi rispetto a quelli fatti in altri club della galassia.

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Si lavora anche sulle strutture ed entro aprile la squadra potrà allenarsi al centro sportivo di Torretta. Anche con il 20% o con il 100%. è un presidente che non ha mai preso decisioni sul piano tecnico come ad esempio nel caso di Brunori portato da Castagnini sebbene lui suggerisse Cianci. Racconta di essersi impuntato solo su Baldini perché pensava che grazie alla sua follia potesse vincere; con Baldini il rapporto è rimasto, continuano a sentirsi perché lo ritiene una persona straordinaria con doti e qualità uniche.

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Elogia Corini che è stato bravo a riprendere la squadra dopo un periodo di crisi. Ma nel caso del tecnico si è visto il metodo di lavoro del City con l’allenatore che lavora secondo criteri specifici controllati quotidianamente dalla società. L’unico obiettivo resta la salvezza,  non crede ai play off ma sfida la squadra a smentirlo. Alla città chiede pazienza e partecipazione, il futuro è migliorare tenendo la base attuale.

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