Palermo, un punto con la capolista ma statistiche horror
E’ il refrain di questo post partita con il Parma: è sempre un punto con la capolista, ma il Palermo l’ha ottenuto dopo essersi fatto rimontare ben due goal nei minuti di recupero e soprattutto al termine di una prestazione decisamente mediocre, sempre in balia di un avversario apparso superiore con sconcertante evidenza.
Sintesi estreme che si leggono sui giornali e sui social, ma che spesso prendiamo in fiducia non avendo evidenza di numeri e statistiche che ci possano realmente confortare.
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Un tema delicato quello delle statistiche, spesso invocate dall’allenatore Corini ad evidenza delle buone prestazioni della squadra rosanero alla quale, a detta del tecnico di Bagnolo Mella, sarebbe mancato negli ultimi tempi soltanto il risultato.
Dichiarazioni che hanno generato qualche polemica e talvolta anche le ilarità di chi preferisce sorvolare su qualunque presunta favorevole statistica di fronte alla evidente pochezza e produttività del gioco rosanero, unite ad una condizione fisica obiettivamente precaria.
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Ma se esistono statiche sulle quali ci si ritrova tutti d’accordo sono sicuramente quelle emerse dalla partita contro la squadra ducale, che purtroppo giustificano il dominio assoluto della capolista su un Palermo incerottato e con pochissime idee.
In sintesi 28 tiri totali contro 8 dei rosa, 7 tiri nello specchio della porta contro 3 del Palermo (praticamente solo i goal), 71% di possesso palla per la squadra emiliana e ben 583 passaggi, quasi il doppio di quelli messi insieme dagli uomini di Corini, oltre l’umiliante dato di 10 calci d’angolo dei gialloblu contro uno solo dei rosanero.
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Eppure, nonostante questo schiacciante predominio degli uomini di Pecchia, non solo frutto delle nostre sensazioni ma anche in tutta evidenza confutato dai freddi numeri, il Palermo al minuto 91 era avanti di due goal a zero.
Un’incredibile coincidenza astrale, una straordinario lavoro degli dei del calcio se mai esistessero, stava rendendo possibile qualcosa di inspiegabile o meglio, qualcosa che giustifica ancora oggi perché il calcio è uno sport straordinariamente affascinante.
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Non sempre i numeri rispecchiano la realtà…
Davide stava vincendo contro Golia, le prodezze del fuoriclasse Brunori stavano consentendo a quella confusa ciurma in cerca di identità di uscire vittoriosa senza alcun merito da quel campo che molto probabilmente sarà a breve un campo di Serie A.
Ma purtroppo la realtà spesso non somiglia alle favole a lieto fine e quei due goal in 4 minuti hanno ribaltato gli umori dei tifosi, raffreddato ulteriormente gli entusiasmi, deluso forse ancor di più di una sconfitta netta anche nel risultato.
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I numeri hanno vinto ma non del tutto, perché il Parma non ha vinto ma pareggiato e il Palermo seppur rimontato lascia ancora una fiammella di speranza nei suoi tifosi, anche se sempre più flebile e lontana.
Perché i numeri possono sembrare oggettivi ma non è così se anche un certo Albert Einstein affermò “che non tutto che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato”.
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