Palermo – E se fosse stato solo un brutto sogno?
Molti tifosi probabilmente vorrebbero non aver mai vissuto questo periodo di appannamento post sosta, che in meno di un mese ha fatto crollare tutte le certezze costruite nel post Modena. Quando arrivi tanto in alto cadere fa molto più male, afferma un vecchio detto, e non possiamo non nascondere che la delusione per l’unico punto in tre partite è stata solo parzialmente attenuata dalla vittoria nel recupero in casa contro il modesto Brescia.
Il gioco latitante dei rosanero non riesce ad indurre pensieri positivi sul futuro, ma più facilmente preoccupazioni e ansie, forse anche al di là della logica e della matematica. Perché se si riuscisse a vincere con il Cittadella, squadra sulla carta alla portata, proprio la matematica ci direbbe che il Palermo avrebbe messo insieme due vittorie, che azzererebbero in classifica le precedenti due sconfitte consecutive. Dopo un mese di ansie e isterismi sarebbe come dirsi: amici miei, abbiamo scherzato, è stato solo un brutto sogno… o quantomeno si potrebbe tornare a marciare verso l’obiettivo con maggiore fiducia.
Le riflessioni sul Palermo e il suo gioco dopo la gara col Brescia
Invece anche dopo questa scialba vittoria di mercoledì in un Barbera semi deserto le critiche non sono mancate, alcune giustamente alimentate da una prestazione oggettivamente modesta, altre meno condivisibili come quelle contro capitan Brunori per il troppo egoismo ed il lungo digiuno. Perché a ben vedere Brunori seppur non a rete, anche contro il Brescia, ha corso e aperto spazi per i compagni in varie occasioni, compresa quella che ha portato al goal il senegalese Coulibaly, con una magia per l’assist di Valente, più avvezza ad un numero 10 che non a un bomber.
Abbiamo accennato di Coulibaly, che con il suo dinamismo, la prestanza fisica e la disponibilità al sacrificio ha letteralmente deciso la partita contro i lombardi, aprendo nuove e più rosee prospettive al centrocampo rosanero. Sicuramente incoraggianti le prestazioni di Gomes e, in difesa, di Mateju e del rientrante Marconi, ma le notizie positive finiscono qui. Perché la manovra ha evidenziato i soliti problemi nella costruzione di gioco, mostrando sempre e soltanto la strada del cross dai terzini o dagli esterni.
Contro un Cittadella apparso in salute nelle ultime uscite servirà dunque un altro Palermo, che dovrà chiudere gli occhi e andare avanti, pensando che tutto ciò che è accaduto nelle ultime gare sia stato solo un brutto sogno.
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