Palermo Accardi

Andrea Accardi, ex giocatore del Palermo, in una lunghissima intervista rilasciata ad Antenna Sud, ha parlato della propria esperienza attuale alla Virtus Francavilla. Momento amarcord che non poteva mancare per il difensore palermitano che ha ricordato i bellissimi momenti con la maglia rosa: dalla Serie D alla promozione in B. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.

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Accardi: le sue dichiarazioni e il ricordo di Palermo

Il periodo di stop e l’opportunità Virtus Francavilla: “Ringrazio la Virtus perché stavo a casa e facevo fatica a trovare squadra. Ho passato due tre mesetti un po’ brutti ma non ho mollato e mi sono allenato da solo. Adesso sto bene e li ringrazio perché mi stanno dando l’opportunità di potermi mettere in mostra. Sono venuto qui con la voglia di rilanciarmi e soprattutto voglio una rivincita personale con chi non ha creduto in me questa estate. Sono grato alla Virtus Francavilla e farò di tutto per rimanere qui. A Palermo ho fatto il terzino sinistro a quattro, destro, anche il centrale. A tre ho giocato come quinto, braccetto quindi all’occorrenza dove il mister vuole mi metto“.

L’esperienza indimenticabile a Palermo: A Palermo ho realizzato il sogno che avevo sin da bambino. Io andavo a vedere il Palermo in curva quindi è sempre stato il mio sogno giocare con i rosa, ma non pensavo di poter arrivare sino a questo punto, cioè di essere protagonista di una rinascita dalla Serie D sino alla B. Abbiamo vissuto qualcosa di unico e si era creato un entusiasmo intorno a noi, lo stadio sempre pieno: da palermitano una soddisfazione doppia.Ho fatto la scelta di tornare in D solo per il Palermo. L’ho fatto solo perché sono da sempre innamorato della squadra della mia città“.

La chiamata di Iachini:Sono stato in panchina per l’addio di Dybala in Palermo-Atalanta. Mi allenavo con lui, ma anche con Belotti, Vazquez, Maresca: tutti giocatori di un certo calibro. Non sono rimasto in contatto però mi sono portato dentro un’esperienza unica che mi ha fatto crescere tanto. Iachini? Devo ringraziarlo perché mi ha portato in panchina in Serie A. È stata una grande soddisfazione: ricordo il momento in cui mi hanno chiamato dicendomi che ero convocato per la partita. Non mi sembrava vero ed avevo diciotto anni: ho realizzato un sogno“.

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