Palermo – I campi… «small», le teorie di Morgia e il giorno da leoni
Il tecnico romano preferiva i terreni di gioco più piccoli.
Una partita epica. Nel ‘99 vittoria in nove contro la Lodigiani nell’impianto «mini» del Tre Fontane all’Eur.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone, nella sua consueta rubrica Petali di Rosa, parte dalla considerazione che i campi piccoli sembrano non andare a genio al Palermo e che la sconfitta di Picerno si possa anche attribuire alle ridotte dimensioni del terreno di gioco. Ma non fu sempre così e l’articolo descrive dettagliatamente le preferenze del nuovo tecnico del Trapani, Morgia, che al contrario preferiva campi dalle dimensioni più piccole. A tal punto che il suo Palermo, che prese dopo il ripescaggio in C1, giocava al velodromo dove Morgia chiese di ridurre di qualche metro le dimensioni del terreno di gioco.
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Questo perchè il suo era un calcio fatto di spizzate e seconde palle e nei terreni più piccoli sembrava che ciò venisse più semplice. L’articolo racconta poi nel dettaglio una gara memorabile del Palermo di Morgia, quella giocata nel piccolo impianto dell’Eur, il Tre Fontane, dove causa lavori al Flaminio, quel giorno venne spostata la partita fra la squadra dove giocavano Luca Toni e Daniele Di Donato ed i rosanero, guidati da Morgia ed in piena corsa promozione nonostante un organico costruito per la C2 prima del ripescaggio. Una gara sotto il diluvio che il Palermo giocò in nove per larga parte, con espulsioni anche in panchina. Giocò e vinse per 1-0 grazie al gol di Bombardini su rigore. Il Palermo balzò al primo posto ma poi sciupò tutto nelle ultime due giornate finendo e perdendo ai play off con il Savoia.
E se anche il Palermo iniziasse ad utilizzare sulle maglie i suoi vecchi loghi?
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