Palermo

Palermo, Hera Hora continuerà a “vivere”, la società non sarà messa in liquidazione.
Hera Hora la controllante il Palermo Football Club, a differenza di quanto si pensasse, non sarà messa in liquidazione. Una decisione che è maturata in queste ore anche dietro suggerimento di Pricewater Coopers, la seconda società più grande al mondo nei servizi professionali che fa parte delle cosiddette Big Four: le quattro più grandi aziende di revisione dei bilanci al mondo, insieme a Deloitte & Touche, Ernst & Young e KPMG.

PWC e la valutazione della società

Proprio alla Pricewater Coopers, Dario Mirri e Tony Di Piazza si erano rivolti nei mesi scorsi per avere una valutazione della società rosanero. E questo sia per dare un valore al 40% dell’ex vicepresidente, che avrebbe voluto esercitare il diritto di recesso come previsto per legge dall’articolo 2473 del codice civile qualora ve ne fossero i presupposti, che nel caso specifico di Hera Hora non ci sono, ma anche in previsione della ricerca di un compratore disposto a rilevare le quote sia della famiglia Mirri che di Tony Di Piazza.

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E la scorsa settimana è arrivato l’Information Memorandum predisposto da Pwc. Un documento che contiene diversi valori ed utile per comprendere le potenzialità della società rosanero. Il documento contiene infatti tre distinti valori riferiti alla società che vanno da una cifra inferiore ai 10 milioni di euro fino ad arrivare ai 18.

Ciò non vuol dire ovviamente che per vendere il Palermo la richiesta di Mirri e Di Piazza sarà di 18 milioni di euro, ma vuol dire che potenzialmente la società rosanero, ovviamente nella migliore delle ipotesi, situazione nella quale non si trova oggi certamente, potrebbe valere quella cifra.

La differenza fra domanda e offerta

Ma chi fa impresa sa bene che il valore di una società lo fanno alla fine la domanda e l’offerta. Quindi nessuno si allarmi pensando che verrà chiesta una cifra che ovviamente rapportata al Palermo attuale è assolutamente fuori mercato.

Per vendere il Palermo certamente i numeri sui quali discuteranno i venditori, quindi i Mirri e Di Piazza, e i compratori sarà decisamente inferiore, noi riteniamo ragionevolmente tra gli 8 e i 12.

Ciò vuol dire che è inutile iniziare a dire che non vogliono vendere la società perché, per come stanno le cose oggi, è interesse del Mirri imprenditore ma ancor prima del Mirri tifoso, dato per assodato che Di Piazza vuol cedere, trovare qualcuno che possa assicurare al Palermo un futuro radioso.

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Quindi adesso non iniziamo a dare i numeri prendendo per buona la richiesta di 18 milioni di euro, perché appunto non si tratta di una richiesta, ma lo ribadiamo ancora, di un valore potenziale lontano dalla cifra alla quale verrà venduto il Palermo quando si troverà un compratore vero.

Perché è importante, fondamentale, che la società rosanero venga ceduta a qualcuno che un domani possa permettere al Palermo di vedere quantomeno quintuplicato il valore potenziale.

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