L’incidenza delle varianti del Coronavirus in Italia e nel mondo sta incutendo timore e pressione. In alcune regione avrebbe raggiunto un incidenza del 50%, rispetto al solo 18 %, di alcune settimane fa. Ecco perché si è pensato di correre subito ai ripari.

Secondo una notizia ANSA, nelle prossime settimane potrebbe arrivare nei laboratori un test veloce che permetta di scoprire se un Caso positivo al covid, è stato infettato anche da una delle tre varianti in circolazione, quella inglese, la brasiliana, la sudafricana.

A spiegare in cosa consisterà il test, Massimo Ciccozzi, l’epidemiologo molecolare dell’Università Campus Biomedico di Roma, uno degli istituti che lo riceverà:

Si tratta di un test molecolare sul genoma, già testato – ha spiegato Ciccozzi – in questo modo sarà possibile individuare velocemente (2 ore circa) se una persona è colpita da una variante. Sulla base del risultato ottenuto poi il campione deve essere sequenziato per capire quale variante sia. In questo modo si potrà avere la prevalenza delle varianti che circolano“.

Un trend quello delle varianti che sembra in aumento, con i casi riscontrati nelle regioni italiane, come spiega il fisico Corrado Spinella, direttore del Dipartimento di Scienze fisiche e tecnologie della materia del Cnr, grazie a una simulazione basata su un algoritmo che definisce “Scova-varianti” di Sars-Cov-2.

Spinella ha infatti sottolineato che : “in Abruzzo, nell’arco di un mese da oggi, se non dovessero esserci misure contenitive, i casi della variante potrebbero raggiungere la quota del 90%“.

Potrebbe inoltre esserci il rischio, senza misure contenitive, che le varianti sostituiscano “il virus nella sua versione standard“.

 

 

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