Saraniti Palermo

E’ meglio non escludere nessuno scenario, sopratutto se si analizzano alcuni numeri e statistiche molto strane, forse anche troppo. Sarebbe il caso di dire “due nomi e nessuna garanzia”, quella che certamente non possono garantire Saraniti e Floriano in questo momento particolare della stagione e, è il caso di dirlo, della loro carriera. Qualcosa si è rotto con il club? Forse è il caso di pensare che è possibile una loro partenza?

Dati sconfortanti e quell’abbraccio con Boscaglia….

Sono solo ipotesi, nulla di più. Ma i numeri, come dicevamo ad inizio articolo, possono fare la differenza talvolta. E allora cominciamo dall’attaccante palermitano, facendo notare che nelle ultime 5 partite di campionato il bomber ex Vicenza ha collezionato soltanto 21 minuti da subentrato. Non assaggia la titolarità dal match casalingo contro il Bari e nell’ultima partita contro il Teramo non è nemmeno entrato in campo. Mai avremmo pensato che, a quell’abbraccio con Boscaglia ad inizio stagione dopo un gol contro la Paganese, quasi fraterno, avrebbe fatto seguito poi questa involuzione.

Cosa significa il messaggio di Saraniti?

E’ soltanto un caso o qualcosa con il tecnico gelese (o la dirigenza)  può essere andato storto nelle ultime settimane? E’ giusto non escludere ogni possibile scenario. Anche perchè, un messaggio di Saraniti apparso sul proprio profilo instagram qualche ora fa, lascia più di un dubbio. Certo potrebbe essere un riferimento a qualsiasi tipo di ambito o problema personale, ma allora perchè proprio la foto con la magliettina rosanero cucita addosso? Insomma è un caso, da studiare, e non certo perchè siamo diventati pazzi da un momento all’altro.

Di seguito il messaggio:

Ci sono – scrive – periodi difficili, ma ciò non significa mollare. Dalla mia parte ho mia moglie e le mie figlie, che mi danno la forza di lottare in questi momenti. Io riesco sempre a risollevarmi. Specialmente quando tutti vogliono darmi il colpo di grazia. Ma nessuno credetemi c’è mai riuscito. Alla fine faremo i conti“.

Da punto fermo a giocatore dimenticato

Del resto, è la domanda che in queste precise ore, mentre ci apprestiamo a scrivere questo articolo, si staranno ponendo migliaia di tifosi palermitani. D’altro canto: come è possibile che l’attaccante palermitano fosse un punto fermo della squadra fino a 5 giornate fa e adesso, invece, è una riserva relegata quasi all’oblio? Un problema fisico, o forse un Lucca in forma smagliante. Possibile, ma le ultime prestazioni del classe 2000 non è che siano state poi così eccelse; anche se, è bene ricordarlo, l’impegno è massimo e di certo Lucca non sta proprio conducendo un campionato da gettare alle ortiche.

Il caso Floriano

Vieniamo poi a Floriano: Non viene schierato dal 1′ dalla 13° giornata (Palermo-Monopoli). In totale sono 4 le presenze da titolare da inizio campionato. Nelle ultime 7 gare solo 69 minuti per lui (entrato sempre dopo il 60°). Insomma un’involuzione, che nel caso dell’ex Bari dura però da inizio stagione. Valigie pronte? Meno che mai, visto che l’agente Giovanni Bia ha confermato qualche giorno fa che “Non si muoverà da Palermo“. Ma si sa, potrebbero (doveroso usare il condizionale) essere dichiarazioni di rito. E’ bene infatti che un procuratore non si sbilanci del tutto se non c’è prima qualcosa di concreto. Però inutile nascondersi: Floriano non è felice, come non lo sarebbe qualsiasi giocatore col suo stesso minutaggio. Situazione praticamente diversa da quella di Saraniti dunque, ma in fondo analoga, se non fosse per quel messaggio che nel caso del centravanti palermitano sembrerebbe un lancio di pietra nei confronti di qualcuno.

Solo ipotesi, non resta che aspettare.

A questo punto, c’è da chiedersi se le porte del mercato potrebbero essere la soluzione a dei numeri, delle statistiche, che non soddisfano nè i calciatori da un lato, nè tutto il sistema Palermo dall’altro. La rottura è un’ipotesi, così come l’inserimento di questi due giocatori sul mercato, ma non sono pazze idee. Quando un operaio non è più funzionale alla sua azienda, le strade si separano. Se poi qualcuno scaglia pure la prima pietra, le regole del gioco potrebbero essere chiare. Non resta che aspettare.

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