Difesa colabrodo e contrasti timidi, il Palermo in zona C
Dopo aver buttato via una vittoria, l’obiettivo ormai sembra la salvezza.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Tullio Filippone sottolinea come da una parte si può guardare il bicchiere mezzo pieno e vedere che col Pisa il Palermo ha segnato dopo una lunga astinenza, ha fatto il primo punto dopo tre sconfitte consecutive; dall’altro tuttavia le cifre dicono che a quasi un quarto di campionato la squadra di Corini è in piena zona retrocessione, ad un solo punto dalla retrocessione diretta e per quanto si dica che il riscatto arriverà in futuro ha già un piede nelle sabbie mobili.
Palermo, entro sei mesi allenamenti nel nuovo centro sportivo
Il Palermo e la crisi – Ed è così che per la prima volta il tecnico rosanero in conferenza stampa pronuncia la parola salvezza quando ammette che, guardando in faccia la realtà, questa è una squadra che si deve solo salvare. Peccato però perché il mercato importante del City Group faceva pensare che le premesse fossero altre, non certo la promozione ma una stagione tranquilla e un consolidamento in serie B che non significa stazionare sulla soglia del baratro. Così le partite con Cittadella e quella successiva a Modena diventano scontri diretti per salvare la categoria così come quella col Cosenza o al Barbera con il Venezia.
La dea bendata si è voltata: Palermo squadra più sfortunata della Serie B?
I numeri delle prime nove giornate sono impietosi con i rosanero che hanno perso cinque partite, hanno realizzato solo nove gol e in quattro sono rimasti a secco. E non va bene nemmeno la difesa con 15 reti subite e con una media di 1,66 gol incassati a partita. Tutto questo considerando anche che tranne la papera con il Sudtirol il portiere Pigliacelli è stato quasi sempre in colpevole segno che la difesa concede troppo.
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