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Palermo, Dionisi ha un problema con la… matematica

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Palermo, Dionisi ha un problema con la… matematica

“Houston, abbiamo un problema”, anzi “Houston, Dionisi, Alessio Dionisi, ha un problema”… con la matematica. Come se non bastassero quelli dovuti a infortuni e a un rendimento della squadra a dir poco scadente.
Ci mancava solo questo, starete pensando. Ovviamente si “scherza”, ma fino ad un certo punto.
Avvolgiamo il nastro di qualche ora e spieghiamo meglio a cosa ci riferiamo.
“Qui ci sono trequarti dei giocatori che c’erano prima di me”. Parole e musica dell’allenatore del Palermo alla vigilia della gara che domani sera vedrà i rosanero affrontare il Frosinone per giustificare la stagione sin qui vissuta.

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Bene, oggi la rosa del Palermo è di 25 giocatori, 26 se si considera anche Gomis che ha saltato tutta la stagione dopo l’infortunio rimediato alla prima giornata a Brescia.
Per evitare di avere anche noi “problemi con la matematica” abbiamo chiesto al “professor google” di dirci a quanto equivalgono i ¾ della rosa attuale del Palermo.
E così viene fuori che i ¾ di ventisei corrispondono a 19,5 mentre i ¾ di venticinque a 18,75.
Prendiamo per buono il valore più alto e andiamo addirittura per eccesso. Secondo quanto affermato da Dionisi, quindi, ben venti giocatori apparterrebbero alla gestione precedente…

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Ma sarà davvero così? Riavvolgiamo per un attimo il nastro e partiamo dall’inizio, ovvero dal 7 giugno del 2024 quando il tecnico toscano viene ingaggiato dal Palermo e nello stesso giorno la società rosanero annuncia di aver preso come ds, Morgan De Sanctis. Annunciati lo stesso giorno ma temporalmente scelti, anomalia rivelatasi a dir poco devastante, in tempi diversi ovvero prima il tecnico e poi il direttore sportivo, con l’allenatore quindi non scelto dal ds.

Adesso vediamo nel dettaglio i movimenti di mercato della società rosanero nella doppia sessione, estiva ed invernale.
Durante il mercato estivo, tra ritorni per fine prestito e nuovi acquisti, sono arrivati ben diciotto giocatori. Di questi, sempre nello stesso mercato, ne sono stati ceduti cinque (Fella, Damiani, Broh, Devetak e Corona) e quindi gli acquisti effettivi del mercato estivo sono stati tredici, compreso Saric rientrato dal prestito in Turchia. Di questi tredici due sono stati subito persi per infortunio, Gomis e Di Bartolo, mentre Blin si è fatto male dopo poche partite.

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Quindi Alessio Dionisi ha potuto contare su ben dieci nuovi giocatori, Nikolau, Le Douaron, Appuah, Pierozzi, Baniya, Henry, Verre, Sirigu e Peda e Saric mentre tredici sono stati invece i giocatori già presenti con la gestione Corini-Mignani.
Una percentuale quindi vicina al 50% al termine della campagna acquisti/cessioni estiva, diventata proprio del 50% dopo il mercato di gennaio quando con gli arrivi di Audero, Pohjanpalo e Magnani sono diventati tredici i giocatori ingaggiati in questa stagione, al netto delle cessioni di Peda, Appuah e Saric, e tredici i giocatori presenti con Corini prima e con Mignani poi.

Certo se poi Dionisi ritiene appena quattro-cinque i giocatori scelti da lui forse avrebbe dovuto farsi qualche domanda già da tempo e magari rassegnare le dimissioni perché parlare oggi è facile, facilissimo.

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Sarebbe bello che una volta e per tutte il tecnico toscano parlasse chiaramente, invece di mandare ogni volta messaggi subliminali che hanno portato ad una squadra alla deriva, ad un gruppo che non è mai stato un gruppo. Questo anche per colpa della società che con l’esonero virtuale del tecnico ha compiuto il suo “capolavoro”, dando il colpo di grazia ad una stagione che nessuno in viale del Fante vuol sentir definire fallimentare, nella speranza di un miracolo che per quel che ci riguarda non cambierebbe la sostanza delle cose ma solo il campionato da affrontare nella prossima stagione. Magari, aggiungiamo.

P.S. Ovviamente siamo i primi a sperare nel miracolo ma appunto si tratterebbe solo e solamente di un grande, enorme, gigantesco colpo di … fortuna perché sbagliare tutto quello che si poteva sbagliare come in questo campionato non potrebbe definirlo in modo diverso.

 

 

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