
Palermo – Dionisi unico responsabile? Troppo comodo. Per tutti
Oggi Palermo-Frosinone ma la delusione non è soltanto l’allenatore: i problemi sono anche altrove. E’ come se i baldi giovani in maglia rosa fossero esenti da colpe quando invece ne hanno tante quanto.
Chiariamo subito una cosa: Dionisi è responsabile, forse il maggiore responsabile di questo campionato deludente, di questa stagione decisamente non entusiasmante. E lui che guida la squadra, sceglie la formazione, trasmette un carattere, una mentalità. E se il Palermo ha dimostrato di avere poca grinta o cattiveria agonistica non c’è dubbio che il tecnico ne è responsabile.
Chiarito questo però vale la pena sottolineare qualcos’altro e cioè che ultimamente sembra che Dionisi sia diventato il capro espiatorio per tutti, società e giocatori. La società è responsabile sia nelle scelte iniziali che in quelle successive perché nel periodo dell’esonero di De Sanctis avrebbe dovuto operare anche la scelta di un nuovo allenatore e fare una sorta di piccola rivoluzione per salvare la stagione. Non lo ha fatto così come non lo ha fatto qualche settimana fa decidendo di continuare in un percorso che era ampiamente ipotizzabile finisse in maniera deludente.
Palermo, Dionisi ha un problema con la… matematica
Dicono prevendita fiacca. E dov’è la sorpresa?
E passiamo al capitolo giocatori, che hanno trovato in Dionisi la figura dietro cui nascondersi, coprire le loro prestazioni imbarazzanti, la loro poca voglia di lottare e vincere le partite. Per uno strano mistero del calcio si respira un clima assurdo con la tifoseria che spesso contesta l’allenatore e applaude i giocatori dopo uno dei tanti insuccessi di questa stagione. Non è così, non funziona così, perché Dionisi avrà le sue responsabilità ma non è lui che va in campo, non è lui che passeggia a Bari o a Cesena, non è lui che si presenta molle in partite determinanti e non è lui che si perde una marcatura o si addormenta in occasione dei tanti gol subiti.
Insomma Dionisi è sicuramente responsabile ma lo sono in egual misura i giocatori che attualmente compongono la rosa. Il tecnico sicuramente a giugno andrà via e ci auguriamo che possa essere seguito anche da tanti altri che attualmente indossano in maniera immeritata la mitica maglia rosanero. Questo per dire che questa sera contro il Frosinone i giocatori, non Dionisi, devono dare prova di un minimo di amor proprio, di attaccamento alla maglia, di una minima voglia di continuare a lottare per farsi onore e farsi valere almeno agli spareggi promozione. E se dovesse andar male ci auguriamo che la contestazione non riguardi solo il tecnico ma sia molto più forte nei confronti di chi si è nascosto dietro l’allenatore non facendo appieno il proprio dovere.
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