Palermo Top e flop


Palermo Player Awards: top e flop della partita di domenica

Lecco-Palermo è andata in scena domenica alle 16.15 sul campo di “Quel ramo del lago di Como” di Manzoniana memoria e nonostante ci fosse da parte della tifoseria la segreta speranza di una rinascita rosanero la stessa ha dovuto subire l’ennesima cocente delusione; non tanto per il risultato perché nonostante tutto i nostri eroi sono stati bravi a portare i tre punti a casa come la logica richiedeva; ma da questa partita c’è da prendere solo il risultato perchè per il resto non si è visto gioco alcuno da parte rosa e anzi sono stati i lombardi a fare la partita ed a tirare in porta il maggior numero di volte.

Il sogno e la realtà

E da qui si è capito perché i blu-celesti sono ultimi in classifica .
Comunque è perfettamente inutile cominciare a storcere il muso per la prestazione, segno che la squadra non si è ancora ripresa rispetto alle ultime tre gare, perché alla fine vittoria doveva essere e vittoria è stata e quindi va bene così.
Andiamo adesso a vedere i top (pochi) e i flop (tanti) di questa partita che non esitiamo a giudicare “uggiosa”, così come il tempo meteorologico, aggettivo di Battistiana memoria ma che calza a pennello:

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-la palma del migliore va in assoluto a Mirko Pigliacelli che ha sfoderato ottimi interventi tra i quali un mezzo miracolo su un gran colpo di testa di Inglese (a proposito ieri pomeriggio è sembrato Maradona) da distanza ravvicinata che da solo è servito a portare a casa questi benedetti tre punti fondamentali.
E pensare che qualcuno riesce ancora a criticarlo per qualche gol subito che a suo dire poteva parare (!!!!)
-Tra i pochi che si sono salvati almeno per l’impegno merita un plauso Francesco Di Mariano che ha cercato con le sue serpentine di creare problemi alla retroguardia lombarda con buona caparbietà cosa che è mancata a molti dei suoi compagni; e non ha certo gradito la sostituzione
– infine una discreta sufficienza la assegno a Ionut Nedelcearu soprattutto per il gol realizzato con perfetta scelta di tempo e grazie al quale sono arrivati i tre punti; purtroppo però durante la fase difensiva i cross sono piovuti a grappoli nell’area rosa, come sempre d’altronde, e questo fatto è inconcepibile con atleti della sua stazza o di quella di Djakitè.

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Le dolenti note sarebbero numerose sia tra i cosiddetti titolari che tra i subentrati; tuttavia ci limitiamo a soli tre:
– per Kristoffer Lund continua l’involuzione che lo attanaglia da qualche tempo poiché oltre a soffrire molto gli avversari che scendono dalla sua parte, non lo si vede più da tempo percorrere la sua corsia per effettuare i cross per gli attaccanti
– a Salim Djakitè la sosta certamente non ha giovato perché ha fatto una partita deludente nella quale i cross avversari provenienti dalla sua parte hanno creato parecchi grattacapi alla incerta difesa rosa e poi in fase di uscita non si è visto quasi per nulla.
-Infine anche Federico Di Francesco non si è districato da par suo e non è stato in grado di saltare l’uomo come è nelle sue corde anche se a parziale scusante ha le condizioni del terreno (un campo di patate) e la mancata collaborazione da parte di Djakitè.

Montagne russe rosanero

La nota su Corini ci dice che il malato ha preso appena un brodino ma sempre malato rimane.
La prossima avversaria si chiama Venezia e affrontarla con lo stesso piglio con cui si è affrontato il Lecco significa prestare il fianco a gente come Pojanpalo o Gytkjaer
I quali andrebbero a nozze e finirebbero per porre fine ai sogni di gloria ammettendo che ancora ce ne fossero.
Di certo queste partite dovrebbero essere preparate con puntiglio…sarà cosi’?
Staremo a vedere

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