Museo Palermo

Il Museo del Palermo, un successo che non sorprende

I musei sono fatti non per essere visitati ma per essere sentiti e vissuti e sulla base di questa massima del grande scrittore turco Oran Pamuk abbiamo pensato bene di scrivere un pezzo sul museo del Palermo, anche senza avere a disposizione dettagliati dati sulle presenze e gli incassi raccolti.

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Ci basiamo infatti solo sul sentiment positivo del web, sui tanti post entusiasti di tifosi e tifose che hanno avuto la possibilità di visitarlo nei giorni e negli orari stabiliti dalla società (il giovedì e venerdì in due turni da un’ora alle 17 e alle 18) o ancora e, soprattutto, sulle decine e decine di pezzi scritti anche da testate di rilievo nazionale, che hanno dato risalto alle visite “illustri” al contenitore di storie e cimeli rosanero.

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Grandi ex del ricco passato della squadra rosa come recentemente Fabio Grosso, campione del mondo e oggi allenatore del Frosinone, ma anche Gilardino oggi tecnico del Genoa e in passato anche Josip Ilicic e tanti altri, ma anche personaggi di rilievo come Ferran Soriano, CEO del City Football Group azionista di maggioranza del Palermo FC.

Una tendenza senza più in espansione quella dei musei delle squadre di calcio che Dario Mirri, esperto uomo di marketing, non poteva non cogliere al volo per il suo amato Palermo che, con la sua storia lunga bel 122 anni rappresenta una fonte inesauribile per iniziative di questo tipo. Ma del resto tantissime squadre europee hanno un museo, di solito dislocato nello stadio proprio come quello del Palermo.

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Il Museo del Palermo

Forse nel mondo il più noto museo calcistico è quello del Barcellona, che è addirittura diventato il museo più visitato dell’intera Catalogna. E’ stato inaugurato nel lontano 1984, raccoglie trofei e installazioni multimediali in una superficie di oltre 3.500 metri quadri, raggiunge oggi quasi due milioni di visitatori l’anno con decine di milioni di euro di ricavi a tutto beneficio della società blaugrana. E anche il museo dei rivali storici del Real Madrid non è da meno, rappresentando la terza meta dopo il Prado e il Regina Sofia.
In Italia ha riscosso grande successo il museo della Juventus (intorno i 200 mila visitatori l’anno) e nei progetti di restyling degli impianti di Bologna e Firenze è previsto anche il museo delle relative squadre di calcio. Ci sono tuttavia anche esempi negativi come il flop che ha registrato il museo di San Siro a Milano, segnale che si tratta di iniziative comunque da curare con grande attenzione.

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Un po’ tutti i palermitani si sono piacevolmente accorti di quanti turisti italiani ma soprattutto stranieri hanno recentemente inserito lo stadio Renzo Barbera nel proprio personale itinerario turistico della città. Il museo e anche lo store presente in viale del fante sono infatti ulteriori elementi che rafforzano l’interesse del turista per la casa storica del Palermo FC, la squadra dall’iconica maglia rosa, nota in tutto il mondo.

(David Majorca)

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