Il caffè della domenica: Rosa o nero?
Buon lunedì mattina a tutti (da Roma)
Venghino signori venghino..rullino i tamburi e squillino le trombe.. questa settimana il caffè è rosa: un rosa “cinico, spietato e ..mondiale”: scopriamo insieme perché.
Cosa ci lascia la partita di domenica:
Siamo sempre più convinti che mister Corini e la sua “banda” attenda il lunedì mattina per leggere la nostra rubrica per poi confrontarsi; avevamo chiesto a gran voce impegno, cinismo, concretezza e dedizione e la formazione rosanero ci ha ripagati pienamente. Questa volta quanto prodotto dalla compagine rosanero ci ha soddisfatto; da dimenticare i primi venti minuti durante i quali la formazione rosanero era impegnata a guardare la serie dei rigori nella finale mondiale (a nostro parere una delle partite più belle della storia del calcio) per poi prendere in mano il pallino del gioco e regalare ai propri tifosi ( pochini a dire la verità) una prestazione maiuscola e convincente. L’impressione è che finalmente si sia trovata una “quadra”, un equilibrio tra i reparti e soprattutto tra gli effettivi a disposizione del “genio”.
Siamo tifosi e vogliamo sognare
Il migliore in campo:
Tutta la formazione ha offerto un’ottima prestazione. Una vittoria di gruppo, di cuore, una vittoria da squadra che ha saputo soffrire, colpire e difendere a denti stretti fino a portare a casa tre punti fondamentali per la classifica. Tra tutti spiccano il capitano Matteo Luigi Brunori, da ieri sera capo cannoniere con 9 reti, il solito “ragioniere” Gomes, il “cecchino” Jacopo Segre, che finalmente dopo vari tentativi trova l’incornata perfetta per il due a zero e per ultimo, ma non certo ultimo, l’ormai certezza Mirko Pigliacelli. L’estremo difensore Palermitano è l’esempio concreto del famoso motto che recita” il duro lavoro premia sempre”. L’estremo difensore rosanero è diventato, partita dopo partita, una certezza per questa squadra. Questa settimana il caffè lo offriamo volentieri a tutti (una volta tanto).
Il peggiore in campo:
Il sudore presente sulle maglie e sui volti di ogni giocatore palermitano a fine partita basta per scacciare via ogni possibile dubbio. Questa settimana, come già detto, tutti promossi, con la speranza che non si montino la testa.
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Il focus sul tecnico:
Partita perfetta del genio. Gestione, comunicazione, sostituzioni, sguardi e postura da vero leader. Guardarlo mentre la sua squadra giocava “come voleva lui” è stato un vero piacere. Oggi nel seguire la partita siamo certi che si sia “guardato allo specchio”; c’è tanto stile Corini in questa vittoria, lui lo sa ed è felice.
I nostri avversari, il Cagliari:
Sulla carta la rosa dei nostri amici “isolani” è da infarto; tanti giocatori forti e di categoria superiore. Tra tutti citiamo la coppia d’attacco Pavoletti – Lapadula. Poi però l’arbitro fischia e passati i primi venti minuti di buon fraseggio e occasioni, il Cagliari si trasforma in un cantiere aperto. Tanta confusione e momenti di sbandamento per la formazione di mister Liverani che dopo questa sconfitta torna in “bilico”.
I tifosi rosanero:
I tifosi del Palermo presenti allo stadio quest’oggi passano anche loro i primi venti minuti a guardare sugli smartphone la roulette russa dei rigori tra Argentina e Francia e quindi si perdono le chiare occasioni da gol del Cagliari. Poi però si godono lo spettacolo e “si fanno sentire” come sempre. I tifosi rosanero sono semplicemente e meravigliosamente “on fire”.
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Per concludere:
Natale sereno in casa rosanero. Questa vittoria permette al mister e al suo staff di preparare nel migliore dei modi la prossima trasferta allo stadio “ Rigamonti” contro il Brescia alle ore 12:30 nel giorno di Santo Stefano. Neanche a farlo apposta si affronteranno la decima e undicesima in classifica rispettivamente con 24 e 23 punti. Una vittoria permetterebbe alla formazione rosanero di proiettarsi nella zona “che conta” della classifica impacchettando con qualche giorno di ritardo un ottimo regalo di natale per i propri tifosi.
Buona settimana a tutti e soprattutto auguri di un sereno e felice Natale con tutto il nostro cuore.
(Gaetano Armao)
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