“Siamo tifosi e vogliamo sognare, non accetteremo mai di accontentarci della salvezza perché chi ha il Palermo nel sangue vuole sempre vincere e ottenere il meglio”.
Siamo intercettati da un gruppetto di tifosi rosanero all’uscita dello stadio dopo il brillante successo sul Cagliari e veniamo investiti di questo messaggio cioè essere portatori di questo pensiero che probabilmente è comune alla stragrande maggioranza della tifoseria palermitana. Da una parte i tifosi vogliono sognare dall’altra la società predica prudenza. E hanno ragione entrambe.
Il mestiere del tifoso forse è proprio quello di sognare e ambire al massimo dei risultati indipendentemente da tutte le cose che invece circondano una squadra di calcio, da tutti gli elementi che possono turbare o eccitare gli equilibri di una compagine. Dall’altra anche la società però non sbaglia quando pone obiettivi minimi come mantenere la categoria; una società appena giunta in serie B e peraltro totalmente nuova al campionato italiano.
Certo la vittoria sulla squadra di Liverani non “aiuta” la società nel senso che alimenta sempre più le speranze e i sogni dei suoi sostenitori; speranze e sogni che sono avallati da una classifica interessante con il Palermo quasi a ridosso della zona play-off. Un Palermo che sembra in crescita, questo è innegabile, che soffre come nella prima parte di gara per poi giocare il calcio che ama di più cioè attendere e ripartire in contropiede.
Chissà se con queste armi che hanno fatto sognare un popolo rosanero nel mese di maggio e giugno dello scorso campionato non si possano creare le premesse per sognare nuovamente nel maggio e nel giugno del 2023. Intanto oggi si è fatto un grosso passo avanti verso la quota salvezza e perdonateci se continuiamo a guardare più in basso che in alto. Ma qualcosa è cambiata… se prima guardavamo solo in basso adesso mezzo sguardo si rivolge anche verso l’alto.
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