Palermo, con la Ternana è come una finale
Nuovo bivio per i rosanero in casa di una squadra che ha vinto le ultime tre partite consecutive.
Dopo la battuta d’arresto contro il Sudtirol, non si può più sbagliare perché la classifica comincia a preoccupare. Corini non rischia, ma adesso è chiamato a dare una svolta.
Si ritorna al 4-3-3. Mateju non è al top, a sinistra tocca a Sala. In mediana c’è Saric, Elia sta bene e gioca.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone sottolinea come in altri momenti la panchina di Eugenio Corini oggi a Terni sarebbe in discussione, anche perché la storia del calcio insegna questo e in serie B già quattro allenatori sono stati cambiati. Ma la filosofia del gruppo Manchester dice qualcosa di diverso. Non l’hanno fatto con altri Club, hanno avuto pazienza dovunque e tutto lascia pensare che Corini dunque non sia in discussione. Il tecnico qualche atterrante ce l’ha, perché la squadra è nuova, non è stata rinforzata in tutti i reparti e gli episodi non sono stati fortunati.
Se ho voluto la bicicletta devo pedalare, però…
Ma adesso è arrivato il momento di recuperare terreno in classifica e anche nel cuore dei tifosi che probabilmente non hanno ancora accettato l’idea che quest’anno il Palermo deve solo salvarsi. Con umiltà, grinta, rabbia e disperazione, le stesse armi che consentirono lo scorso anno la miracolosa promozione. Armi che stanno usando squadre più deboli e che oggi metterà in campo anche una Ternana che non ha campioni in organico o stelle di prima grandezza ma gioca un calcio armonico e che con il 4-3-2-1 sembra avere trovato l’assetto tattico ideale.
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Il Palermo oggi deve giocare una gara attenta perché in una b livellata in alto e in basso ogni partita può essere quella della vita. Corini torna al 4-3-3 perché non è partita da avventure offensive e si affida ai tre mediani che finora non hanno fatto granché bene; i buoni propositi non mancano ma adesso vanno tradotti in campo.
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