Palermo leggende

Javier Pastore al Palermo ha incantato, emozionato e dipinto calcio. Le sue giocate d’alta classe hanno contribuito a portare il club siciliano in Europa League e in finale di Coppa Italia, toccando uno dei punti più alti della storia sportiva di Palermo.

L’ARRIVO IN SICILIA

Javier Pastore arriva in Sicilia nel luglio del 2009, quando viene acquistato dall’ex patron del Palermo Maurizio Zamparini per una cifra vicino ai 7 milioni di euro. Fin dai primissimi allenamenti l’argentino mostra una classe ed un talento al di fuori dal comune, tanto da commuovere l’allora presidente rosanero presente al campo sportivo.

L’esordio con la maglia del Palermo arriva il 15 agosto di quello stesso anno, nel match di Coppa Italia contro la Spal vinta dai siciliani per 4-2 grazie alla doppietta di Miccoli e alle reti di Simplicio e Cavani. In questa occasione, come per l’esordio in campionato contro il Napoli di appena una settimana dopo, Pastore giocherà partendo dal primo minuto.

La prima stagione in maglia rosanero si concluderà con 37 presenze accompagnate da 3 reti e 9 assist, mentre nella seconda – quella della definitiva consacrazione – l’argentino aumenterà il numero di reti diminuendo leggermente gli assist serviti. In 43 match giocati Javier Pastore metterà a segno, infatti, 12 reti e 7 assist.

L’AFFERMAZIONE INTERNAZIONALE

Nell’estate del 2011 l’argentino conosce la propria definitiva consacrazione a livello internazionale. Javier Pastore nel corso dell’esperienza a Palermo era maturato parecchio, al punto d’arrivare ad esordire con la maglia della Nazionale Argentina nel maggio del 2010, nel match stravinto contro il Canada per 5-0.

Da quel momento il fantasista ha conosciuto una parabola ascendente che l’ha portato fino a Parigi, dove ha giocato per ben sette stagioni con la maglia del PSG. Pastore si trasferì in Francia nel 2011, quando i parigini pagarono alla società di Viale del Fante la bellezza di 42 milioni di euro per portare il talento dell’argentino all’ombra della Tour Eiffel.

Col PSG le cose andarono molto bene, almeno nella prima stagione. Dopodiché il calciatore conobbe un graduale ridimensionamento, diventando non più la stella di una squadra in ascesa, bensì soltanto uno dei tanti fenomeni di un club ricco di fuoriclasse. Ciononostante Javier Pastore è riuscito a farsi amare dai tifosi parigini grazie al proprio estro, alla propria classe e ad alcune giocate indimenticabili che, come a Palermo, lasciavano a bocca aperta i tifosi presenti sugli spalti e non solo.

LA CADUTA

Alla fine della stagione sportiva 2017/18, Javier Pastore decide di cambiare aria, lasciare la Francia e tornare in Italia. La decisione era già stata presa da tempo, e la destinazione pure: Roma. Così nell’estate del 2018 l’argentino divenne un nuovo calciatore dei giallorossi. Dopo le prime apparizioni positive, però, il fantasista inizia ad accusare qualche problema fisico che già lo aveva condizionato negli ultimi anni a Parigi.

La stagione 2020/21 è attualmente la terza stagione con la maglia della Roma per Pastore, ma le presenze fin qui ottenute sono soltanto 33 nel corso di tre anni. Tutti questi problemi fisici non hanno permesso al popolo giallorosso di conoscere fino in fondo la classe e l’estro dell’argentino, il che potrebbe portare la società capitolina a fare delle valutazioni di mercato per cedere il giocatore, considerato anche il pesante ingaggio percepito.

UN RITORNO VOLUTO MA NON CERCATO

Il ritorno di Javier Pastore al Palermo è voluto da tutti, ma cercato da pochi. In un altro calcio, in un mondo romantico dove i soldi contano poco o nulla, in un universo ipotetico il ritorno sarebbe dietro l’angolo.

Quale città migliore di Palermo, infatti, potrebbe accogliere Javier Pastore all’alba dei 32 anni per accompagnarlo dolcemente verso il finale di carriera? Poche, forse nessuna. Anzi, una c’è: Buenos Aires, città che ospita il Club Atlético Huracan, squadra che ha lanciato il fantasista nel calcio che conta.

Ripetenti voci provenienti da radio mercato suggeriscono un ritorno dell’argentino nuovamente verso la propria terra natia, allontanandolo sempre di più dall’Italia e, dunque, da un romantico ritorno al Palermo.

Chissà, però, che un giorno questo ritorno non possa concretizzarsi. Ipotizzarlo ora è veramente arduo, ma le vie del calcio sono infinite. E Javier Pastore, che per due anni ha stupito e meravigliato il popolo palermitano, sa bene come lasciare di stucco gli appassionati sportivi.

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