
Bar e ristoranti chiusi a Reggio Calabria, 30 aprile 2020. ANSA/Marco Costantino
La Sicilia è tornata da quest’oggi ad essere arancione, nonostante i dati sulla diffusione del Coronavirus non fossero preoccupanti. Il provvedimento del Governo non è andato giù a molti. In primis i ristoratori, costretti nuovamente ad abbassare le proprie saracinesche senza alcun preavviso. La categoria sta affrontando una crisi senza precedenti e gli indennizzi non arrivano. Molti di loro rischiano fortemente di chiudere i battenti definitivamente.
È per queste ragioni che i ristoratori siciliani hanno deciso di scendere in piazza. L’intenzione è di manifestare sia verso Roma, per la zona arancione apparentemente immotivata, sia verso il governo regionale, che non è riuscito ad essere incisivo nonostante la contestazione del provvedimento e la richiesta di ristori. “Da oggi migliaia di persone inizieranno a protestare”, ha annunciato la Federazione italiana dei pubblici esercizi in una lettera al Premier Mario Draghi. In prima linea ci sarà anche lo chef Natale Giunta, il quale ha organizzato una manifestazione per mercoledì.
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