Palermo Giovanni Tedesco

Durante l’appuntamento (facebook) settimanale con Zona Rosanero, condotto da Mara Saviano e che ieri sera ha visto la partecipazione di Fabio Tedesco e Dario Cangemi, è intervenuto in collegamento video da Malta, l’ex rosanero Giovanni Tedesco, che nel periodo in cui allenava a Dubai, ha incontrato il virus.

Così Giovanni Tedesco racconta la sua terribile esperienza con il Covid-19:

E’ da Settembre che non rilascio alcuna intervista ai giornalisti e forse nessuno lo sapeva, ad eccezione di Fabio Tedesco, che è una persona che stimo ed è un amico; io sono partito per Dubai a metà Settembre e a metà Ottobre sono stato colpito dal coronavirus. Sono stati 15 giorni terribili, dove sono stato male fisicamente, e non vi nascondo che anche mentalmente è stato un periodo difficile della mia vita.

15 giorni di reclusione

Continua il racconto Giovanni : “Sono stato chiuso 15 giorni in quarantena in mezzo al deserto a Dubai, dove, vi lascio immaginare, nemmeno potevo aprire le finestre. Sono stati quindici giorni terribili dove per tre mesi, mi sono portato dietro le scorie di quest’avventura. Ne ho parlato poco, nessuno lo sa, vengo fuori da un’esperienza terribile e che non auguro a nessuno”.

L’aria di Palermo un toccasana, così come il calcio: “Poi a Dicembre sono rientrato in Italia a Palermo, per riprendermi da questa terribile esperienza, ed è a fine Dicembre che mi è arrivata una chiamata da un club a Malta, che in una situazione difficile, aveva bisogno di me. Io in quel momento avevo bisogno di rituffarmi nel lavoro, nel campo, che è la cosa che amo di più, quindi sono andato di nuovo a Malta per lavoro”.

Giovanni Tedesco ribadisce: “Ma sono stati tre mesi tremendi dove ho sofferto tantoAdesso sto bene, il campo mi ha ridato forza ed energia, un’esperienza dura sia fisicamente che mentalmente; difficile da spiegare ma io con l’aiuto di tutti sono riuscito a superarla. Solo ora sono contento”.

I primi sintomi

Come si è manifestato?Ogni tre giorni a Dubai, ci facevano il tampone, perché dovevamo svolgere le partite, io ho fatto due partite una di Coppa ed una campionato. Alla terza settimana, avevo un po’ di mal di gola, ho fatto un tampone e il giorno dopo sono risultato positivo, qui subentrano aspetti che non sono facili da superare.

Dall’uscita dell’esito sono stato emarginato sotto tutti i punti di vista, messo in una casa piccolissima, al centro del deserto, con tutte le conseguenze del caso”.

Giornate che non passavano mai, lunghe e il tempo che scorreva inesorabile da passare solo attraverso un cellulare, senza televisore, oltre alla perdita dell’olfatto e ai sintomi del Covid-19 che tristemente sono noti così racconta ancora Giovanni Tedesco.

Un periodo nero…

Arriva poi la confessione: “Non nascondo che per un periodo non volevo fare più niente e quindi la chiamata di questo club per allenare, e le persone che mi vogliono bene, mi hanno spinto a fare questo passo, ero entrato in un momento brutto, in un momento di crisi”.

Dopo il Covid e l’esperienza che avevo vissuto, non riuscivo a reagire, ma le persone che mi sono state vicino mi hanno fatto capire che l’importante era darsi una sveglia e ritornare a fare quello che mi piace far di più, che è l’allenatore e stare nel mondo del calcio“- conclude.

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