Langella

La Lega Pro deve essere rivoluzionata. A dare l’allarme in merito alla necessità di istituire dei cambiamenti in Serie C, soprattutto a fronte delle numerose difficoltà dettate dall’emergenza Coronavirus, è stato Andrea Langella. Il presidente della Juve Stabia si è sfogato ai microfoni di Rai Sport.

In un periodo di porte chiuse, noi a Castellammare abbiamo i balconi aperti, una goliardata bellissima che ci accompagna in questo periodo triste di pandemia. Io ringrazio sempre vivamente i tifosi. Spero che stiano sempre con noi, ad esultare per questo nostro grande progetto: siamo retrocessi e ci troviamo in questo purgatorio, stiamo facendo un grande rinnovamento, con l’aiuto di mio fratello, porteremo avanti un progetto triennale. Di questi tempi siamo tuttofare, è stato il mercato delle vacche magre, senza vendite né acquisti, con solo prestiti. Io per la prima volta mi sono candidato al Consiglio Federale per poter dare un concreto contributo in un periodo così difficile. C’è l’urgenza di una riforma nel calcio: c’è da sedersi intorno a un tavolo perché c’è un disastro preannunciato in Lega Pro. Oggi sono tante le uscite e le entrate sono a zero. Voglio che il sistema possa essere rinnovato. C’è una grande differenza tra la A e la C: in Lega Pro siamo all’asciutto, non possiamo continuare senza botteghini e senza sponsor. Se dobbiamo dare spettacolo, dobbiamo darlo saporito e non insipido“, ha detto.

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