Palermo, Di Piazza apre la crisi societaria.
La decisione in una lettera presentata all’assemblea dei soci convocata per l’approvazione del bilancio, chiuso con una perdita di 1,1 milioni. Le divergenze con Mirri alla base dell’addio.
Serie C, l’imprenditore italo-americano lascia il club formalizzando il recesso delle quote di Hera Hora, della quale detiene il 40%.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Benedetto Giardina sottolinea la decisione presa dal socio Tony Di Piazza e comunicata ieri nel corso dell’assemblea dei soci, convocata per approvare il bilancio del club. Una decisione però presa da tempo e comunicata ai soci già l’11 dicembre, otto giorni dopo l’aggiudicazione del bando per la gestione del campo di Torretta. E quella è una data da ricordare, l’11 dicembre, perché è la data di partenza dei sei mesi previsti da statuto per comunicare ufficialmente l’uscita di scena.
Palermo e Di Piazza
L’imprenditore italo americano ha formalizzato con quella lettera la propria volontà di esercitare il diritto di recesso dalle quote di Hera Hora, di cui detiene il 40%. Cosa significa tutto questo? Che considerando i sei mesi previsti dallo statuto, Di Piazza uscirà di scena a giugno. Lo statuto della società prevede la possibilità di effettuare il diritto di recesso con un preavviso di 180 giorni. Inoltre si legge nell’articolo che lo statuto, all’articolo 29 recita che “i soci che recedono dalla società hanno diritto di ottenere la liquidazione della propria partecipazione entro centottanta giorni dall’efficacia del recesso“. Sul valore delle quote ci si orienterà anche in base al fatturato ed al patrimonio netto della società. Altro aspetto importante discusso ieri durante l’approvazione del bilancio è stato prendere atto delle perdite di 1,1 milioni, preventivabili alla luce dei danni causati dal Covid. Dunque un bilancio in perdita.
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