Svantaggio e dolori, i rosa si scoprono allergici ai ribaltoni.
In situazioni di difficoltà solo due pari in extremis con Catanzaro e Viterbese.
C’è un filo comune. Allo «Zaccheria» lo stesso copione visto con Teramo, Avellino, Bisceglie e Turris.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Se il Palermo va sotto, è la fine. Una costante, dopo tredici partite di campionato, che a Foggia ha trovato ulteriore conferma. Quando gli uomini di Boscaglia vanno in svantaggio, non recuperano. Al massimo riescono a pareggiare.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea un dato statistico importante e cioè che il Palermo si mostra incapace di ribaltare il risultato nel momento in cui passa in svantaggio. C’è riuscito solo in parte e sempre in extremis e nei minuti finali, a Catanzaro e con la Viterbese, ma ha solo pareggiato e non portato a casa i tre punti. Insomma, quando subiscono lo svantaggio i rosanero faticano e tranne queste due gare citate, subito il gol il destino sembra scritto: è successo con Teramo, Avellino, Bisceglie, Turris e Foggia, quattro squadre unite da un destino comune: vanno in vantaggio col Palermo e vincono, lasciando i rosanero inermi sin dal primo gol subito, scrive Giardina.

Solo 3 squadre finora hanno fatto peggio del Palermo: Potenza, Paganese e Foggia. Oltre queste, c’è il Palermo inserito nel gruppone di squadre che sembrano incapaci di vincere una volta passate in svantaggio. Un limite apparso evidente in Puglia dove, passati in svantaggio ed esaurita l’occasione da gol con il palo di Saraniti e il successivo liscio di Saraniti, i rosanero hanno mostrato il nulla più assoluto. Solo nelle avversità legate al Covid e al post-virus, la squadra ha mostrato carattere ma mai per portare a casa i tre punti, solo per pareggiare.

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