Palermo Top e flop

Palermo Player Awards: top e flop della partita di sabato

Nel pomeriggio di sabato 27 aprile siamo andati allo stadio tutti speranzosi che i nostri eroi in rosa dopo qualche timido (ma molto molto timido) segnale di ripresa, dovuta all’avvento del nuovo allenatore e del nuovo modulo, potessero finalmente vincere una partita tra le mura amiche tra l’altro contro una squadra che aveva rimediato quattro gol in casa da parte del Cosenza.

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Invece, come da copione di questi due anni di serie B, abbiamo dovuto assistere all’ennesimo crollo dell’intera squadra e nello stesso modo di sempre: si chiude il primo tempo in vantaggio (seppure ottenuto soffrendo) e all’inizio della ripresa si presenta il solito inconcludente, molle, distratto e pavido manipolo di uomini che nel giro di poco tempo si fa raggiungere e superare dall’avversario che non è certo il Real o il City. Un avversario che con un gioco tutt’altro che trascendentale mette in crisi irreversibile l’intera squadra e porta via i tre punti a un Palermo assolutamente incapace di mettere su la benchè minima parvenza di un gioco e che si fionda in avanti a testa bassa finendo con uno scriteriato 4-2-4.

Top e flop…

Una squadra che non ha saputo creare al portiere avversario nessun tipo di pericolo tanto da non costringerlo a una sola parata nell’arco dei 97 minuti , con un allenatore che si prende le sue colpe ma che predica di non abbattersi perché ci sono ancora tre partite: per fare che cosa? Staremo a vedere ma lo scetticismo, per usare un eufemismo, credo che sia d’obbligo dopo tutto quello a cui si è assistito in questi due anni.
Ma siccome compito di questa rubrica è cercare i migliori e i peggiori di questa partita vediamo di individuarli:

Corini era solo uno dei problemi

-quasi sempre tra i migliori e anche questa volta non si smentisce Matteo Brunori, cerca con tutte le sue forze di creare problemi alla difesa emiliana e realizza un gol da centravanti di razza sfruttando un assist perfetto dalla lunga distanza con uno stop in area davanti al portiere che non può fare altro che guardare mentre viene scartato e vedere la palla finire in rete. Ha anche peccato per qualche egoismo di troppo che gli si può perdonare.
-buon la prova anche di Mirko Pigliacelli che con 4 o 5 parate strepitose ha impedito che il risultato prendesse esiti più pesanti; prende però sempre gol con tiri da lontano. Poteva fare di più? Lascio a voi ogni considerazione in merito.
-si salva ma a stento anche Fabio Lucioni il quale ha il merito di dare un assist dalla distanza con una precisione millimetrica che il bomber sfrutta con maestria; purtroppo non possiamo dire la stessa cosa della sua fase difensiva dove ha sopperito con l’esperienza ma non sempre a dovere.

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Di insufficienze oggi ce ne sarebbero a iosa ma ci limitiamo ai soliti tre di prammatica:
-Scadente la prova di Alessio Buttaro che fa rimpiangere amaramente l’assenza di Francesco Di Mariano non avendo nemmeno lontanamente le sue caratteristiche e da quando è stato riconsiderato da Mignani non ha mai convinto e in questa gara molto meno che nelle altre.
-Altro ripescato dalla panchina Lìam Henderson il quale non solo non riesce a dare fiato al gioco di centrocampo ma addirittura non sa nemmeno contrastare il fraseggio dei centrocampisti reggiani e non è di nessuna utilità; per giunta provoca con un inutile fallo al limite dell’area la punizione che Portanova fionda in rete.
-peggiore in assoluto come gli è capitato spesso Roberto Insigne che in 28 minuti di partita al posto di Nedelcearu vaga per il campo senza il minimo costrutto confermando così la pessima annata con la maglia rosanero.

E con questo è tutto e vi rimando al dopo Spezia-Palermo di mercoledì 1 maggio con quali prospettive …beh vedete un pò voi
Pino Abbate

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