Caiata: Io riparto voltiamo pagina.
Solidarietà da tutto il calcio. In campo Gravina: “Dico stop a ogni violenza”.

Non è stata un’aggressione fisica, neppure un atto teppistico. Quei pochissimi sostenitori della squadra lucana, che hanno agito in modo assolutamente isolato, si sono limitati a una manata sulla portiera dell’autovettura del presidente del Potenza, Salvatore Caiata.

Inizia così l’articolo di Alfonso Pecoraro sul Corriere dello Sport, oggi in edicola.

Un gesto isolato, non una contestazione, che non trova l’adesione della tifoseria del Potenza che sebbene molto critica prima dell’arrivo del presidente Caiata, prende le distanze dall’episodio.

«Io ho sbagliato sportivamente e mi assumo la responsabilità delle mie scelte, ma dopo quello che abbiamo fatto e la serietà che abbiamo messo in questi anni non posso accettare di essere aggredito. La società è qua, chiunque può venire a prenderla, visto che sono stato invitato ad andare via», dice il presidente che poi convoca un summit con l’allenatore Capuano per tracciare un percorso che possa arrivare fino al mercato.

Prima dell’avvento dell’imprenditore potentino in società, le proteste erano quasi all’ordine del giorno, ma il dispiacere del presidente è stato inequivocabile anche se apre a un nuovo impegno, magari a termine: «Porteremo a termine la stagione e onoreremo gli impegni che abbiamo preso. La mia esperienza terminerà il 30 giugno. Adesso ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, senza ricorrere per forza a rivoluzioni tecniche. Mi aspetto solo che inizino ad arrivare i risultati».

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