Ogni tanto, forse per nostalgia della Serie A, ci prendiamo la libertà di commentare ciò che avviene nell’élite del nostro calcio. La Juventus, mai come prima d’ora, appare una polveriera. I bianconeri da anni non uscivano agli ottavi di finale di Champions League e averlo fatto contro un avversario modesto come il Lione ha aggravato la situazione, tanto che è già stato esonerato l’allenatore Maurizio Sarri. 

Ma è solo Sarri il colpevole? Premessa: non sono un estimatore incallito dell’ex tecnico del Napoli. Il calcio è per lo più concretezza, nel suo gioco c’è troppa filosofia e poca sostanza. Innegabili i suoi meriti in carriera (vedi Napoli e Chelsea) ma allenare la Juventus è un’altra cosa. Un peso talmente grande che vincere lo scudetto non basta. Ma lo stesso discorso vale per i dirigenti.

Le colpe di Nedved e Paratici: la Juventus è una rosa costruita con confusione. Acquisti fatti seguendo le “occasioni” del mercato e non le esigenze della guida tecnica. Un esempio? Partiamo dal centrocampo: Rabiot e Ramsey, due svincolati apparentemente di lusso, ma alla fine nulli in tutto e per tutto. Khedira molto in là con gli anni, Matuidi non possiede le caratteristiche del “Sarrismo”, Pjanic alla peggiore stagione in bianconero. Ecco che solo Bentancur non può bastare.

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In attacco le scelte maggiormente scellerate della dirigenza: i bianconeri hanno puntato solo su Higuain come centravanti puro. Ricordiamo come il Pipita sia uno scarto della stessa “Vecchia Signora”. Precedentemente ceduto in prestito a Milan e Chelsea dove non ha lasciato traccia. Ecco che il mancato acquisto di Haaland per 20 milioni (per il cartellino) a gennaio è molto più di un rimpianto.

Troppo affidamento su Douglas Costa, talento incredibile, che puntualmente è assente nei momenti cruciali per via degli infortuni. C’è Cristiano Ronaldo, è ovvio, ma non basta. Poi Dybala e menomale: ricordiamo che la Juve aveva già ceduto la Joya prima allo United e poi al Tottenham e solo la volontà dell’argentino ha costretto tutti a far saltare le trattative.

In difesa ottimo l’investimento su De Ligt, ma è anche plausibile che nell’immediato l’olandese non abbia potuto garantire un rendimento elevatissimo, gli va dato del tempo. Ma rimane l’unico importante esborso della società. Ancora una volta troppo poco per competere in Champions. Meglio sorvolare sull’operazione che ha portato a Torino Danilo per Cancelo (uno dei primi tre terzini destri al mondo), fatta esclusivamente per ragioni economiche.

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Ecco come allargando la visuale a un quadro più completo, che comprende anche la costruzione della rosa oltre che il suo utilizzo, emergono i madornali errori della dirigenza orfana di Marotta. Dulcis in fundo, come non notare la mancanza di ritmo, di carattere, di mordente di un gruppo spento. Forse Mandzukic ed Emre Can non erano da buttare via.

Agnelli adesso è pronto alla svolta. I giorni di tempo che aveva annunciato per prendere delle decisioni, si sono trasformati in ore. Sarri esonerato, toccherà anche ai dirigenti?

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