Torna a parlare il presidente del Savoia, Alfonso Mazzamauro dopo avere appreso dell’esclusione del Savoia dal ripescaggio in Serie C e che il posto lasciato libero dal Campodarsego sarebbe stato occupato dalla seconda dello stesso girone, il Legnago, senza ricorrere ai meriti della graduatoria ripescaggi.

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Lo fa in esclusiva ai microfoni di Solosavoia.it, non nascondendo amarezza e delusione per l’esito della vicenda:

Sono deluso, non posso nasconderlo, ritenevo che la graduatoria di merito avesse una funzione ben definita, non è stato così. Il Savoia nel testa a testa con il Palermo ha dimostrato sul campo di meritare la categoria superiore e se i campionati non fossero stati interrotti non so come sarebbe andata a finire, di certo noi ce la saremmo giocata fino all’ultima giornata per il primo posto.

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Ma ciò che più mi duole è che non si è tenuto conto in ambito federale dell’emergenza Covid-19 e si sono confermati gli stessi criteri degli anni precedenti, ovvero la mancata concessione della deroga sulle infrastrutture e la conferma in toto del fondo perduto. In questo modo non soltanto la società che rappresento ma tante altre sono e si troveranno in oggettive difficoltà e questo mi dispiace perché siamo noi imprenditori che ci mettiamo i soldi a dare linfa al calcio italiano, avrei voluto vedere maggiore sensibilità”. 

Il mancato ripescaggio è avvenuto anche per una ragione:

Noi eravamo pronti per il ripescaggio, già eravamo affidati per la fidejussione, purtroppo non possiamo fare domanda a causa delle mancate certificazioni del Giraud, dal manto erboso, all’impianto idrico e di illuminazione, al sistema di videosorveglianza, alle attestazioni sulla agibilità dei vigili del fuoco. Ci sono stati 3 mesi per operare ma purtroppo non ho visto nulla di concreto. Il sindaco si è impegnato ma probabilmente non si è trovato nelle condizioni per poter ottemperare a quanto promesso. Per quanto mi è dato sapere non c’è ancora un bando di una assegnazione, pur minima di lavori. Adesso il sindaco mi ha promesso che ricorrerà al Credito Sportivo e che lo stadio sarà pronto entro aprile/maggio del 2021, questa però dovrà essere la data ultima oltre la quale non si potrà andare”.

Questione spinosa è anche quella degli sponsor:

Il sindaco si è impegnato a metterci in contatto con imprenditori del territorio, li abbiamo incontrati, ma ancora nulla se n’è fatto, stiamo aspettando. Voglio essere chiaro, l’emergenza Covid-19 ha creato difficoltà economiche a tutti, con le mie società ho dovuto affrontare e sto ancora affrontando problematiche importanti, per questo è necessario, come non mai, che il sindaco, gli imprenditori, i cittadini ci siano vicini concretamente per consentirci di consolidare le nostre basi e proseguire nelle ambizioni che purtroppo quest’anno, per forza maggiore, ci sono state bloccate nel momento decisivo. Mi aspetto che tutti rispondano presente, è vitale”.

Nonostante la delusione cocente, la volontà del presidente sembra quella di non presentare ricorso:

Abbiamo deciso di non procedere con il ricorso e di guardare avanti. La scelta di Aronica sulla panchina, di Carlo Musa come direttore sportivo, la conferma del direttore Rais e la maggior presenza nell’ambito della società di mio figlio Renato sono segnali importanti. Noi vogliamo proseguire il calcio a Torre Annunziata, ma come ho detto prima la città e tutte le sue componenti istituzionali ed economiche ci devono supportare, è ovvio che intendiamo allestire una rosa in grado di puntare alla promozione diretta in Lega Pro il prossimo anno, ma allo stesso tempo è giusto pretendere che lo stadio Giraud, come ha promesso il sindaco, per quella data sia pronto ed agibile perché non vogliamo subire altre delusioni, ne va del futuro nostro e del calcio in città perché il Savoia non può assolutamente prescindere dallo stadio se vuole ambire a certe categorie, sia chiaro a tutti”.

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