Palermo

Renzo Barbera una memoria lunga 100 anni.
Il Presidentissimo, morto nel 2002, avrebbe compiuto oggi un secolo una esistenza nel segno dei colori rosanero, della famiglia e dell’azienda. Ritratto del dirigente dalla prigionia in guerra ai Mondiali d’Italia ‘ 90.
L’amore per Giuliana, le lacrime per la finale persa contro il Bologna e per gli operai morti nella costruzione dello stadio.

Questi i titoli di Repubblica, oggi in edicola.

C’è un posto che, più di ogni altro, potrebbe raccontare per immagini la storia di Renzo Barbera, il Presidente che oggi avrebbe compiuto 100 anni. No, non è lo stadio della Favorita …
Inizia così l’articolo di Massimo Norrito che traccia un ritratto del presidente più amato dai palermitani.
E lo fa raccontando le foto appese sulle pareti di un piccolo studio di 10 metri quadrati che Barbera aveva accanto la sua villa di via dei Nebrodi dove potevano entrare solo poche persone.
In questo ufficetto molto private le foto raccontano la storia di un uomo elegante e garbato. Una foto di una chiesetta di campagna, quella di Porciano dove Renzo Barbera si nascose per un anno dopo essere scappato dal treno che lo portava al carcere di Frosinone, dopo essere stato catturato dei tedeschi. Quella chiesetta fu fatta erigere dalla madre di Renzo.
Le foto della sua amata moglie, >la sua Giuliana, la triestina figlia di un ufficiale dell’esercito compagna di una vita di Renzo. Quella Giuliana che Barbera ha sempre detto essere stata la sua conquista più difficile. Una storia d’amore iniziata con uno schiaffo.. , scrive Norrito.

Le foto di un presidente che ha impegnato beni di famiglia per salvare la squadra…ma prima presidente della Juventina, quartiere Resuttana, insieme ad un gruppo di amici imprenditori. Le partite viste a bordo campo, vicino al sottopassaggio, come fa adesso il suo successore Mirri..
Sulla parete anche le foto del Mondiale del ’90 con Renzo Barbera presidente del comitato organizzatore locale…
Un mondiale che per Barbera fu foriero di gioia, ma anche di lacrime. Quelle versate il giorno in cui morirono quattro operai impegnati nell’ammodernamento di quello stadio che oggi porta il nome del “Presidente”.
Si, perché di dirigenti rosa ce ne sono stati tanti e magari anche più vincenti, ma il presidente, per i tifosi del Palermo, resta sempre lui: Renzo Barbera
, scrive Norrito in conclusione di articolo.
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