Serie D, nel Girone I il club rosanero è l’unico in grado di applicare il protocollo per la sicurezza obbligatorio per tornare in campo.
Costi troppo alti per garantire le misure richieste dalla Figc, saranno necessari tamponi per tutti i giocatori. Giuffrida: «La vedo dura, noi del Troina siamo anche in zona rossa».
Dubbi e altre proposte. Arena (Fc Messina): «Servono tanti soldi, io spingerò per giocare i play-off a 4 squadre».
Un coro unanime. Scimonelli (Licata): «La salute viene prima degli interessi». No pure da Marsala e Acireale.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Oggi la commissione medica della Figc si riunirà per stilare il protocollo di sicurezza in vista della ripartenza dei campionati, ma dalle società siciliane di Serie D si alza un coro quasi unanime: tra i dilettanti non sarà semplice attenersi a queste misure.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea il tema della sicurezza nel rispetto dei protocolli sanitari come ostacolo principale alla ripartenza del campionato di serie D.
Una testimonianza importante in tal senso è quella del patron del Fc Messina Rocco Arena: “In media dovremmo spendere 21 mila euro in un mese per
i tamponi, può andar bene solo a chi ha interesse a terminare a tutti i costi, non per me. La salute delle persone viene prima di tutto e i tamponi non garantiscono il mancato contagio. Si dovrebbe stare un mese in ritiro, ma quale struttura può ospitarci con un campo a disposizione? Se fossi in Serie A, avrei già il mio centro sportivo e mi sarei già chiuso dentro, ma in D come si fa? Anche in Serie C vedo seri problemi, forse anche in B. Io spingerò per giocare i play-off a quattro squadre…Ripescaggi non ne voglio, non è corretto. Matematicamente nessuno ha vinto nulla. Se non sarà così, farò ricorso al Tar

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Marsala, Cottone: “Se Malagò stesso dubita che in Serie B possano seguire il protocollo, figuriamoci in D dove non abbiamo la forza economica per sostenerlo. La sanificazione delle strutture non è un problema, ma sottoporre trenta persone a tampone sì, specie se è a carico della società”.
Molto complicata ovviamente la situazione del Troina, come ammette il DG Giuffrida: “In Serie D non è un protocollo attuabile, poi qui fino al 3 maggio,siamo in zona rossa. Le tempistiche per noi sono lunghe, non è che in quella data si tornerà alla normalità. Poi abbiamo solo tre giocatori qui e l’albergo dove ospitiamo i ragazzi è stato requisito, è un problema ulteriore rispetto a quello sanitario, che viene prima di tutto“.
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