Risultati un po’ ambigui aveva fornito un tampone eseguito più volte su un giovane paziente, risultato poi positivo al Covid-19: il primo tampone non aveva dato risposte, il secondo è stato negativo, mentre l’ultimo ha confermato una tesi ormai inaspettata ovvero la positività del piccolo.

E’ quello che si definisce un caso “sbiadito” ma che si annovera comunque come ennesimo contagio a Palermo.Si tratta di un paziente pediatrico arrivato da Marsala e portato nella struttura di via dei Benedettini. Data la situazione sarà necessario un quarto tampone che si aggiungerà a quelli dei due infermieri e del medico del reparto di cardiologica pediatrica entrati in contatto con lui.

La possibilità che il piccolo paziente avesse contratto il virus, aveva messo in allarme tutti, data la penuria di mascherine e dispositivi di protezione. Il piccolo, proveniente da Marsala, era stato sottoposto ad esami diagnostici e strumentali e ricoverato nel Reparto di Malattie Infettive in attesa dei risultati: dopo l’esito negativo, il successivo trasferimento nel reparto di cardiologia.

Dopo il secondo tampone fatto durante la breve permanenza all’Ospedale dei bambini è arrivato un responso inatteso: positivo. Con i risultati delle analisi arrivate dal laboratorio il paziente è stato portato nuovamente nel reparto di Malattie infettive pediatriche e messo in isolamento. Le sue condizioni sembrerebbero essere discrete ma sarà tenuto sotto costante osservazione per verificare l’evoluzione del quadro clinico. Una volta ricostruiti i vari passaggi e spostamenti la direzione ha disposto i necessari interventi di sanificazione.

A spiegare questo fenomeno un po’ inatteso, ai microfoni di Palermotoday, l’assessore alla Salute Razza:
Non è inusuale – spiega- che i tamponi possano dare questi risultati ‘sbiaditi’, ciò significa che è stato trovato molto poco sotto il profilo virale. Il direttore generale mi ha assicurato che il paziente ha avuto contatti con due infermieri e un medico per i quali sono previsti i tamponi che avranno una priorità alta. In quel momento c’erano tre pazienti nella Cardiologia pediatrica ma ognuno – spiega – si trovava nella sua stanza. La gestione di questa vicenda è il segnale che il sistema sta funzionando nonostante qualcuno avrebbe scommesso il contrario“.

La preoccupazione però è alta all’interno del personale sanitario così come il timore che i contatti siano stati maggiori del previsto e del dovuto. Sale il numero dei contagiati anche in tenera età dopo i casi riscontrati a Bagheria, e il recente caso a Santa Flavia, a dimostrazione del fatto che il virus non opera distinzioni.

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