L’allarme- Boom di casi all’Oasi di Troina: “Si rischia un’altra Codogno”.
Settanta positivi nella struttura sanitaria. Il sindaco chiede un corridoio umanitario. Un’infermiera: “abbiamo paura”.
Con il diffondersi del virus in strutture per anziani e disabili si teme l’affollamento degli ospedali.

Questo l’interrogativo dell’articolo di Giorgio Ruta, su Repubblica oggi in edicola.

I numeri sono preoccupanti: già 70 i contagiati e le cifre potrebbero salire considerato il numero dei tampini effettuati. Questo è scoppiato all’Oasi di Troina e che allarma moltissimo il sindaco Fabio Venezia che si rivolge alle autorità chiedendo un canle speciale per fare arrivare in città mascherine, dispositivi di sicurezza e personale sanitario dell’Esercito.
La sua legittima preoccupazione è che visti i frequenti contatti fra operatori, pazienti e familiari della struttura con tutto il paese, il virus possa espandersi a macchia d’olio anche a Troina creando situazioni che possono somigliare alla nota e triste situazione di Codogno. Perchè all’Oasi di Troina lavorano circa 300 persone che assistono 160 pazienti: cifre altissime

“Abbiamo paura. Non siamo attrezzati per lavorare con pazienti positivi al Coronavirus – racconta un’infermiera che vuole garantita la riservatezza -. Ci hanno dato una tuta e una mascherina chirurgica che ci dicono di lavare e rimettere. Nei giorni scorsi ho indossato una tuta da giardinaggio che mi ha regalato mio marito, c’è chi si è coperto il volto con un fazzoletto. Siamo stremati: stiamo in reparto più di dodici ore, prima di andare a dormire in un hotel messo a disposizione per i dipendenti all’interno dell’Oasi”, si legge su Repubblica.

-Centri sanitari e ospizi, i focolai fanno paura.
E’ il titolo dell’articolo di di Giusi Spica, sempre su Repubblica, che sottolinea come nonostante in Sicilia i numeri siano sotto controllo c’è un elemento che fa paura: i focolai scoppiati dentro i reparti di lungodegenza, le strutture per anziani e le case di riposo.

se esplodono epidemie nelle strutture dove ci sono pazienti fragili, molto avanti con l’età, colpiti da varie patologie, rischiamo un’ondata di ricoveri che potrebbe mettere in difficoltà il sistema“, dicono dall’Assessorato Regionale.
Perchè quello scoppiato a Troina non è il primo focolaio preoccupante: era già successo anche all’ospedale per neurolesi Bonino Pulejo a Messina, dove inoltre focolai sono scoppiati in due case di riposo (“ Come d’incanto” e “ Cristo Re”), con oltre 70 persone contagiatee e trasferite all’ospedale Papardo e in quello di Barcellona Pozzo di Gotto, si legge sul giornale.
E poi c’è Villafrati con 72 casi positivi, zona rossa, con molti dipendenti che provengono da 17 comuni della zona. Quarantena per tutti, operatori e familiri.

Per contenere il rischio di mini- epidemie nelle strutture dove ci sono anziani e soggetti fragili, l’Asp di Palermo ha comunicato a tutte le rsa pubbliche e convenzionate della provincia la sospensione dei nuovi ricoveri, scrive Giusi Spisa in conclusione di articolo.
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