Oggi avrei voluto scrivere ben altro. Avrei voluto raccontare di un grande match, svolto in una giornata di festa in cui due squadre, Savoia e Palermo, si sono affrontate a testa alta senza risparmiare alcun colpo sul campo, rispettandosi reciprocamente senza alcun timore reverenziale.

Avrei voluto raccontare delle dichiarazioni pungenti dei Mister nella vigilia del match, di come un allenatore avrebbe provato a sorprendere l’altro con una mossa tattica a sorpresa. Non sarebbe stato male neppure il sano prendersi in giro tra due tifoserie molto accese e competitive, due tifoserie con la voglia di stare in ben altri palcoscenici rispetto alla Serie D.

Oggi avrei voluto criticare o elogiare le scelte di Pergolizzi, senza alcuna remora come sempre fatto finora, senza la voglia di distruggere il confronto, bensì di costruirlo. Avrei voluto vedere le due squadre confrontarsi sul campo senza alcuna paura, entrambe determinate a vincere per affermare la propria supremazia calcistica.

Avrei voluto persino arrabbiarmi per una sconfitta, mi sarei accontentato di questo pur di non avere attorno il silenzio di tomba che sta caratterizzando le nostre giornate da due settimane a questa parte. Il testo che avrei voluto scrivere non è di certo questo, però bisogna continuare a scrivere per parlare di ciò che accade intorno a noi, di come la società risponde ad un’emergenza che mai finora l’Europa contemporanea aveva conosciuto.

Tutti noi oggi avremmo voluto vivere con passione un incontro che sicuramente sarebbe stato cruciale per il prosieguo del campionato di entrambe le squadre. Tutti noi, arrivati a questo punto, ci saremmo resi conto di che pasta è fatto veramente il Palermo e se davanti ad un avversario temibile come il Savoia sarebbe stato in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Eppure siamo costretti a vedere rimandato un grande evento di questo tipo, a causa di un evento sconvolgente. Ora più che mai tutti noi ci ritroviamo a dover fare qualcosa che non avremmo voluto fare: che sia restare a casa invece di andare in palestra, evitare la passeggiata col proprio partner, non andare a cena fuori il sabato sera, o scrivere un testo di cui si sarebbe volentieri a meno, tutti noi siamo chiamati a dover rinunciare temporaneamente a qualcosa per un bene superiore, ovvero la nostra salute e quella dei nostri cari.

Tutti noi oggi avremmo voluto scrivere di Savoia-Palermo, eppure ci ritroviamo a scrivere ancora una volta di Coronavirus. Non è saggio azzardare previsioni né sull’andamento del contagio, né sulla ripresa del campionato di Serie D; ciò che però possiamo affermare senza paura di essere smentiti è che malgrado questo non sia il testo che voi avreste voluto leggere nella giornata di Savoia-Palermo, bisogna continuare a resistere, bisogna continuare a stare a casa per far sì che questo testo, prima o poi, venga fuori.

Bisogna scrivere per continuare a vivere anche dopo la morte, per vivere anche dopo periodi del genere: per tale ragione non si deve smettere di farlo, perché anche dopo la più buia delle notti il sole è destinato a sorgere.

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