Nel 2000-01 i giallorossi ko al «Partenio» e al «Barbera» partì la festa per la Serie B.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

Nessun dubbio sul fatto che la sfida isolana più sentita sia quella col Catania, ma anche la rivalità tra Palermo e Messina è stata vibrante.
Inizia così l’articolo di Carlo Brandaleone che ripercorre le sfide degli ultimi anni tra Messina e Palermo, due squadre che per ben due volte insieme furono promosse in diversi campionati. Avvenne nel 2001 quando Messina e Palermo salirono in serie B e si è riproposto nel 2004 quando le due squadre andarono insieme in serie A.

Ma c’è un episodio che lega le due squadre ed è quello che accadde nel campionato di Serie C della stagione 2000-2001 quando Palermo e Messina arrivarono all’ultimo giornata a pari punti con il Messina che giocava ad Avellino ed il Palermo che ospitava un Ascoli tranquillo. Anche l’Avellino non aveva più niente da chiedere alla partita; in virtù della differenza reti se il Messina avesse vinto così come il Palermo, sarebbero stati i peloritani ad essere promossi in Serie B.

Brandaleone ripercorre le giornate che precedettero quella gara con i due ex rosanero Pisciotta e Ignoffo, palermitani che giocavano nell’Avellino, che furono oggetto di telefonate, messaggi in tutte le lingue del mondo. Le due tifoserie, avellinese e messinese, erano gemellate ed il destino sembrava scritto.

Non si capì mai quanti giocatori irpini tifavano per il Messina e quanti per il Palermo scrive Brandaleone.
Una gara molto combattuta con Pisciotta e Ignoffo come leoni fino al novantesimo quando l’arbitro assegna un rigore al Messina. A Palermo si fermano tutti, non solo i 27.000 sugli spalti ma anche Cappioli che mise il piede sul pallone in attesa che venisse battuto il rigore.

L’attaccante messinese Vittorio Torino tirò alla destra e il portiere avellinese riuscì a parare. Esplose Barbera anche perché 2 minuti dopo l’Avellino in contropiede passò in vantaggio.
Palermo promosso Messina agli spareggi con il Catania che riuscirà a vincere ma quel rigore sbagliato probabilmente segnò definitivamente la carriera del bomber giallorosso Torino che fu venduto allo Spezia ma non decollò mai più.
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