[avatar user=”Cettina Pellitteri” /] Poco più di 200 i tifosi rosanero che lo scorso 23 maggio si sono ritrovati a Roma davanti la Corte Federale d’Appello che doveva decidere sul futuro del Palermo. Determinati a far sentire la loro voce e per chiedere giustizia contro una sentenza iniqua che vorrebbe il Palermo retrocesso in serie C.

A raccontarci questa insolita e particolare “trasferta” Francesco Safina, admin del sito e della pagina Facebook “Old Style – Supporters Rosanero” che insieme a Giovanni Panascì ed altri componenti del suo gruppo si è unito ai tifosi organizzati che hanno scelto di giungere a Roma in pullman:
“L’idea di andare a Roma – racconta Francesco – è nata la sera stessa della manifestazione di Palermo perché anche se è stata molto bella e partecipata, c’era l’esigenza di far sentire la nostra voce anche sotto il Palazzo della Corte Federale. Ed è così che la Curva Nord 12 ha deciso di organizzare questo viaggio aperto a tutti i tifosi, non solo agli ultras e, cosa molto importante, offrendo anche un supporto economico a chi voleva andare ma non aveva la disponibilità economica per farlo. Si sono quindi vendute magliette e cappellini e l’incasso è servito a finanziare questa “trasferta”. Inoltre si sono mobilitati anche i Social e tanti tifosi che non potevano partecipare per ragioni di lavoro od altro hanno voluto partecipare offrendo un contributo a seconda delle proprie disponibilità. Anche noi di Old Style – Supportes Rosanero” abbiamo fatto da tramite fra la Curva Nord 12 e i tifosi non organizzati.”

Chilometri e chilometri in pullman per raggiungere la Capitale, sacrifici logistici ed economici a difesa di una passione incrollabile che niente e nessuno può fermare:
“Siamo partiti la sera del 22 maggio intorno alle 22,30 e siamo tornati il 24 alle 5,30. Molti sono andati quasi direttamente al lavoro. Io, ad esempio, ho avuto il tempo di fare una doccia, cambiarmi e andare a lavorare. Di viaggi organizzati ne avevo già fatti altri però questa trasferta, che non era per andare a vedere una partita di calcio ma per andare a difendere i nostri colori in una terra non nostra, è stata qualcosa di assolutamente particolare che resterà nella storia. Arrivati a Roma ci siamo riuniti con tutti gli altri gruppi e tifosi e siamo diventati un coro ed un’anima sola. Quando i nuovi proprietari del Palermo calcio ci hanno visti, prima ancora di entrare dentro il Palazzo della Corte Federale sono venuti verso di noi per ringraziarci, in particolare i fratelli Tuttolomondo.”

La sentenza però non è arrivata, lo stillicidio continua ed i tifosi dovranno ancora attendere il 29 maggio:
“Chiaramente non credo più alla serie A, anche se dovessero dare ragione al Palermo non credo ci facciano disputare i playoff, secondo me è totalmente impossibile. Spero in cuor mio che ci diano solo una penalizzazione tale da farci rimanere in serie B. Ancora è presto per capire se ripartiremo giorno 29, credo si saprà a breve, molti hanno difficoltà a prendere un giorno di ferie ed è anche vero che a partire siamo sempre gli stessi. Sarebbe però bello che tutti potessero accostarsi alla curva, ci sono persone bellissime con le quali condivido la stessa passione. Forse c’è un’idea un po’ sbagliata di quello che può essere il tifo organizzato, invece facendo le trasferte con loro, questo convivere per 48 ore consecutive, giorno e notte insieme, ha rafforzato i rapporti di fratellanza ed il senso di appartenenza, si sta tutti quanti insieme per lo stesso scopo: difendere la nostra città!”

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