Massimo Ferrero ha parlato di nuovo della cessione della Sampdoria. Infatti, intercettato dai microfoni di gianlucadimarzio.com dopo il CdA della Sampdoria, il presidente blucerchiato ha voluto ribadire che la società non è in vendita e che si è trattato soltanto di una riunione per approvare il bilancio che ancora una volta sarà in attivo.

Queste le sue parole:

“Vi ripeto è stato un CdA per approvare il bilancio. Attivo o passivo? Secondo voi, perché la Samp è un club così ambito da fondi internazionali? Perché vuol dire che ho lavorato bene. Unica cosa che voglio dirvi é che sta facendo fare una brutta figura a Vialli, che è una bravissima persona ed é stato una bandiera della Samp, e rimango allibito perché lui non smentisce. Non smentisce perché la trattativa è vicina alla chiusura? Io non ho trattato con nessuno, io ho dato un numeretto e non ho mai negato che se arriva qualcuno… poi c’è un’altra cosa: io non vendo il club ad un fondo, devo sapere chi la compra perché io ho messo cinque anni di sangue qui facendo tante cose. Dieci campi nuovi, assieme al Genoa abbiamo preso lo stadio, a giugno ci sarà un centro sportivo nuovo: se smentisco anche la trattativa? Smentisco totalmente tutto perché massimo Ferrero non ha trattato con nessuno: si era affacciato tempo fa qualcuno e dato che io non parlo  di denaro perché non ho nessun bisogno ne voglia di vendere la Sampdoria. Abbiamo messo un advisor e se qualcuno vuole fare una cosa seria va da Mediobanca e offre del denaro. Se qualcuno si inventa e fa dei tweet è bravo e poi non non è vero? Di cosa stiamo parlando. Perché i tweet dell’ex presidente? Chiedetelo al Signor Mantovani che fa i tweet, io non ce l’ho Twitter, io mi alzo la mattina e vado a lavorare”.

E conclude:

“Una cosa la voglio dire: sono molto orgoglioso che la Sampdoria sia ambita da gruppi industriali e da grossi imprenditori internazionali, vuol dire che ho lavorato molto bene. Voi continuate a fare questo cinema, io invece vado a lavorare, non ho tempo da perdere: Genova è una città meravigliosa e io amo questa città, magari però un domani, tra due, tre o quattro anni qualcuno porta una roba seria e non queste buffonate, qualcosa succederà. Lavorare, lavorare e poche chiacchiere, senza soldi non si canta messa.

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