Josip Ilicic ricomincia da Maribor. Dopo aver rescisso il contratto con l’Atalanta, il giocatore sloveno ha deciso di ritornare nel club dove la sua carriera è cominciata. Fu il Palermo di Zamparini ad accorgersi per primo dello straordinario talento del calciatore, in occasione di una sfida di Europa League proprio contro il Maribor, nel 2010. Il club rosanero prelevò addirittura tre giocatori dalla squadra slovena: oltre a Josip Ilicic, all’ombra di Monte Pellegrino sbarcarono infatti Jasmin Kurtic e Armin Bacinovic.

Subito protagonista in Serie A, fino alla Champions League

In quella stagione, Ilicic fu l’assoluta rivelazione in Serie A con la maglia rosanero, collezionando 34 presenze ed 8 gol. Rimase a Palermo per tre stagioni, poi il passaggio alla Fiorentina, dove è rimasto per quattro stagioni, prima della definitiva consacrazione all’Atalanta. A Bergamo è arrivato nella stagione 2017/2018 diventando una pedina insostituibile per Gasperini, che ha trasformato la Dea da squadra di provincia sempre in lotta per la salvezza, a top club per il calcio italiano, in grado di spaventare l’Europa. Nel 2020, infatti, solo un gol preso al 90esimo dal PSG impedì all’Atalanta di raggiungere una clamorosa semifinale di Champions League. Ma proprio nel 2020, Ilicic ha cominciato a lottare contro un avversario ben diverso da quelli che si incontrano sui campi di calcio: lo spettro della depressione. In campo sempre più raramente, fino a scomparire, protetto dal club e dai compagni. Fino alla decisione di pochi mesi fa: prendersi una pausa dal calcio e pensare a se stesso. Ora, finalmente, la luce in fondo al tunnel ed il ritorno a casa. In sede di presentazione alla stampa, ha dichiarato: “Ringrazio tutti, è un giorno speciale per me. Sono tornato per lasciare un segno in questo club, e riportare i tifosi allo stadio. Avevo bisogno di tornare a casa. Ho bisogno di tempo”, ha proseguito Ilicic, “non so quando potrò essere al massimo. Sto conoscendo i compagni e mi adatterò. E se la nazionale avrà bisogno di me, ci sarò”.

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