Alberto Pelagotti rappresentava ai nastri di partenza un’assoluta sicurezza per la porta del Palermo, ma le prestazioni disputate sin qui non hanno pienamente convinto la tifoseria. Dai più scettici ai più clementi, la stagione del portiere di Empoli ha fatto registrare alti e bassi.

Nessun errore grave per Pelagotti

In realtà non si segnalano errori da “matita blu” sul taccuino di Pelagotti, ma il portiere classe ’89 paga una serie di disattenzioni e la scarsa reattività su alcuni tiri dalla distanza. I primi mugugni affiorano dopo la prima, terribile, trasferta di Teramo: sul diagonale di Di Francesco, che ha di fatto chiuso la partita, il portiere rosanero è apparso decisamente statico, anche se il tiro era piuttosto preciso e forte.

Pochi giorni dopo però, Pelagotti si mette in luce contro la Ternana con alcuni interventi strepitosi, come la respinta sulla botta a distanza ravvicinata di Furlan e la paratissima d’istinto sulla girata di Raicevic.

Certamente le conclusioni di un professionista sanno rivelarsi più insidiose e precise di quelle di un dilettante, decisamente più prevedibili. In diverse circostanze, il portiere rosa non ha letto infatti con il dovuto tempismo alcuni tiri da fuori. Contro il Bisceglie, SuperPela non è molto reattivo sul destro di Maimone, portentoso ma centrale. Nella trasferta di Foggia, il 2-0 di Rocca è invece un calcio pulito e angolato dai 25 metri, ma Pelagotti non sembra essere ancora una volta ben posizionato e il suo allungo si rivela inutile.

Un po’ di audacia non guasta

Inoltre, la piazza ha contestato al portiere di non rischiare mai l’uscita a capofitto sull’attaccante a tu per tu. Sul tracciante di D’Andrea per il vantaggio del Foggia e sul piazzato di Tounkara per il sorpasso della Viterbese al Barbera, Pelagotti ha mosso solo qualche passo verso l’attaccante. In una situazione pressoché disperata, forse aggredire l’attaccante avrebbe permesso di forzarne la giocata nella speranza di un errore. Tuttavia, non sarebbe giusto condannare Pelagotti per due dormite della difesa, principale responsabile dei gol subiti dal Palermo quest’anno.

Vizi e pregi del portiere rosanero

Sicuramente Pelagotti non è un portiere “moderno”. Nel suo repertorio non figurano le uscite sulla trequarti e francamente neppure al di fuori dell’area di rigore. Inoltre, soltanto di rado l’estremo difensore rosa accelera la ripresa della manovra, con lanci lunghi con le mani. E infine, il piede di Pelagotti sui rinvii non è delicatissimo, portando a perdere diversi palloni in rimessa laterale o, peggio ancora, servendoli sui piedi degli avversari.

D’altro canto, il portiere rosanero è molto sicuro sulle uscite a palla alta, non commette errori grossolani e infonde sicurezza al pacchetto difensivo. Indubbiamente, Pelagotti è un portiere vecchio stampo, che sa comunicare con la sua difesa. Il portiere non manca in partita di alzare la voce per fare suoi i palloni in uscita o per rimproverare il compagno di una distrazione in marcatura.

Inoltre, è proprio il caso di ricordare l’episodio del secondo minuto di Palermo-Monopoli. Somma, combinando un pasticcio, effettua un retropassaggio per Pelagotti, che è pressato dall’attaccante avversario. Il portiere decide allora di scegliere il male minore, prendendo il pallone con le mani e concedendo una punizione a due in area. L’estremo difensore ha mostrato in quella circostanza intuito e lucidità, due doti delle quali sicuramente non difetta.

Pelagotti e Brignoli: due portieri agli antipodi

A volte Pelagotti ricorda esattamente l’opposto di Brignoli, ultimo portiere del Palermo zampariniano. Oggi in forza all’Empoli, Brignoli è un portiere molto scattante, che a Palermo amava giocare con i piedi e fare sempre un passo in più per dominare l’area di rigore. Tuttavia, ricorderete bene la palombella di Tremolada nel big match Palermo-Brescia o la sventagliata di Diamanti a Livorno. In entrambe le circostanze, Brignoli ha pagato a caro prezzo una posizione decisamente avanzata. Così, nonostante grandissimi interventi come quelli di Benevento, anche quegli errori hanno poi compromesso il cammino del Palermo verso la A.

L’esempio non vuol essere un confronto: Brignoli è almeno un punto avanti e gioca infatti nei piani alti della Serie B. Ma serve a ricordare che tutti i portieri, anche i più bravi, soffrono di difetti storici. Pelagotti ha i suoi, inoltre è un portiere non velocissimo e non eccelle in nessun particolare. Tuttavia, è un vero guardiano della difesa: sa gestire con serenità la zona arretrata ed è questo un suo punto a favore decisamente importante. Di certo, con una stagione già in bilico, affidarsi in corsa all’inesperienza di Fallani sarebbe una mossa incomprensibile. Per migliorare tra i pali, la società dovrebbe quindi intervenire sul mercato e decidere di prendere un portiere più forte, ma difficilmente accadrà. I piani di Sagramola sembrano decisamente altri.

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