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Oggi serve correre non passeggiare come a Bari

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Palermo – Oggi serve correre non passeggiare come a Bari

Non possiamo ignorare la prestazione di Bari, non possiamo dimenticare il nulla che la squadra ha offerto al San Nicola contro un avversario volenteroso ma modesto almeno se paragonato alla corazzata rosanero. A Bari il Palermo ha passeggiato, è sembrato volersi accontentare del punticino ed alla fine è stato giustamente punito come tutti coloro che vogliono vivere di rendita, che non vogliono fare ma vogliono accontentarsi e gestire. Perché nello sport se non cerchi di ottenere sempre il massimo e ti vuoi accontentare del pareggio, spesso perdi. E di questo, oggi a Catanzaro, abbiamo paura: accontentarsi del punticino (visti i risultati di venerdì) che lascerebbe tutto intatto col vantaggio di avere poi 3 match casalinghi e la trasferta di Cesena.

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Un atteggiamento come questo oggi non è possibile perché il Palermo, se vuole recuperare qualche posizione e non restare impelagato in coda alla griglia spareggi, onestamente desolante e fallimentare e rispetto ai programmi di inizio stagione ed agli investimenti della società, se non vuole cioè restare impantanato e lottare fino all’ultimo per la settima o ottava posizione oggi ha un solo risultato e cioè ottenere i tre punti. E non sarà facile perché la squadra di Dionisi ha dimostrato di andare in difficoltà contro qualunque avversario ed oggi a differenza di Bari servirà a correre, fare la partita perfetta, come contro il Sassuolo.

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Oggi è scontro diretto che se da una parte fa paura dall’altra è l’occasione per agganciare proprio  i calabresi e giocarsi il sesto posto (consente lo spareggio playoff in casa, al primo turno secco). Perdere significherebbe addio al quinto o sesto posto e rassegnarsi al fallimento di poter raggiungere solo settimo o ottavo posto. Le squadre mature, quelle che vincono i campionati, non guardano in faccia a nessuno, non fanno calcoli, vincono a destra e a manca contro grandi e piccole. Del resto se il Palermo naviga ancora in queste acque indefinibili probabilmente significa che la squadra non è stata così matura per puntare alla promozione. Ma questo è un argomento che si affronterà a giugno intanto c’è da finire in maniera dignitosa questa stagione cercando di ottenere il massimo. E come ha detto Dionisi, fatti, non più parole e … l’importante è fare risultato. In che senso?

 

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