Palermo, l’importanza di ripartire da DIakité: leader carismatico
Si tratta senza ombra di dubbio del rinforzo più importante della sessione invernale di mercato. Preparato a un campionato di categoria, se non addirittura superiore, ha dimostrato saggezza nelle scelte e nelle parole, dote non indifferente dopo quanto sentito nelle ultime ore. Ha dimostrato a sé stesso e ai compagni una solidità nell’approccio alla gara sia mentale che soprattutto fisico, degni di un vero e proprio leader dentro e fuori dal campo. Seppur l’italiano sia ancora in fase di definizione e imparare una nuova lingua non è mai semplice, Salim Diakité riesce a farsi capire in maniera chiara con gesti, impegno e grinta, quella mancata molto spesso a una squadra troppo molle.
In questo momento è difficile pensare ad aspetti positivi di una stagione fatta più di bassi che di alti, ma è anche il momento di iniziare a lavorare e pensare all’annata che verrà. Le basi solide vanno costruite subito dopo un fallimento per evitare che si ripeta e dunque perché non ripartire da un giocatore come Diakité? La società che silente tutto vede, avrà sicuramente seguito le ultime settimane dell’esterno ex Ternana.
Palermo, rebus panchina e il futuro di Mignani
Palermo: Diakité punto di ripartenza
Giocatore completo e soprattutto duttile, arrivato come terzino o difensore centrale, ma impiegato intelligentemente da Michele Mignani come centrocampista di destra a partire dalla sfida con l’Ascoli. Contro il Sudtirol ha lasciato subito il segno, idem con la Sampdoria, mentre nelle due sfide contro il Venezia, nonostante le disfatte, è stato sempre uno dei “migliori” in termini di applicazione soprattutto. Bisogna assolutamente ripartire da uomini prima ancora che da calciatori, con doti carismatiche non indifferenti.
E quando in un momento decisivo e delicato della stagione puoi sentire che “[…] per giocare nel Palermo devi avere i co***ni”, allora forse è giusto affidare le chiavi della squadra a chi realmente riesce a non farsi influenzare dall’ambiente circostante. Anzi al contrario trova la spinta per portare in alto una piazza come Palermo.
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