Il caffè del lunedì: Rosa o nero?
Buon lunedì a tutti (da Roma)
Il Cittadella espugna meritatamente il Barbera infliggendo un durissimo colpo al morale della formazione rosanero che viene sconfitta per uno a zero al termine di una partita giocata ancora una volta con confusione, frenesia e poco senso tattico. Il caffè di questo lunedì è ovviamente nero: nero “mea culpa”
Cosa ci lascia la partita di domenica:
Il Palermo non ha solo perso l’ennesima partita tra le mura amiche ma ha inspiegabilmente smesso di lottare. La formazione rosanero è apparsa sfaldata, confusa, impaurita e pericolosamente senza idee. Gli uomini di mister Corini sembrano aver completamente dimenticato quanto di buono costruito fino a due mesi fa apparendo come “la copia sbiadita” di quella squadra che ha iniziato a far sognare i propri tifosi.
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Il migliore in campo:
Tutti sotto la sufficienza i rosanero scesi in campo nel corso di questo turno domenicale. Tra i meno peggio, ma non è una consolazione, segnaliamo il centrocampista Mamadou Koulibaly e Ivan Marconi. Sia chiaro però che il caffè questa settimana non lo merita nessuno.
Chi e che cosa non ci è piaciuto:
Abbiamo l’impressione che il vero problema del Palermo in questo momento sia l’attacco. Crediamo sia giunto il momento di porsi delle domande scomode e valutare la possibilità di far riposare capitan Brunori. Ancora una volta l’attaccante brasiliano di nascita non ha entusiasmato; quasi sempre “spalle alla porta” e raramente impegnato in azioni pericolose. Assolutamente sotto tono anche le prestazioni di Francesco Di Mariano e Roberto Insigne.
Il focus sul tecnico:
E’ un momento molto delicato per il tecnico lombardo. La squadra sembra aver smesso di seguire le sue idee; tecnicamente e atleticamente la squadra rosanero appare in netto ritardo in confronto alle formazioni fin qui affrontate. Preoccupa la mancanza di reazione, la voglia di lottare su ogni pallone e la poca collaborazione tra i giocatori. Fin troppo evidente il nervosismo che si respira in partita. Saranno giorni difficili e parecchie notti insonni.
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I nostri avversari, il Cittadella:
Tutti in piedi ad applaudire la formazione “operaia” veneta; operaia nel senso che si danno tutti da fare, collaborano, si aiutano a vicenda, giocano un calcio semplice e lineare. Complimenti a mister Gorini e ai suoi giocatori che espugnano meritatamente l’ex “fortino” rosanero. Tra tutti premiamo il centrocampista Francesco Amatucci e gli attaccanti Filippo Pittarello e Luca Pandolfi.
I tifosi rosanero:
Serata “fredda e tempestosa” al Barbera sotto ogni punto di vista. Il tifoso palermitano storicamente è abituato bene e fino a quando il risultato resta sullo zero a zero non smette mai di incoraggiare la propria squadra. Poi però segna meritatamente il Cittadella e scoppia la protesta. I fischi questa svolta sono da parte di tutti. Non sono una sentenza ma un chiaro e nitido campanello d’allarme.
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Per concludere:
L’ultima sosta ha letteralmente dato il via alla deflagrazione degli obiettivi rosanero, quindi incrociamo le dita e speriamo che quella che attende il club rosanero possa essere di diversa natura. Si sfrutti questo tempo per chiarirsi, incontrarsi, parlarsi sinceramente cercando di riprendere un percorso inspiegabilmente interrotto. Al momento, nonostante il trend negativo, la compagine rosanero resta terza in una classifica cortissima. Alla ripresa però i siciliani saranno attesi da tre partite “verità”: Ternana , Catanzaro e Parma. Non c’è tempo da perdere se si vuole ripartire ingranando la marcia giusta. Si riprenderà domenica 26 novembre in Umbria contro la Ternana alle ore 16:15.
Per un breve periodo abbiamo tutti pensato di avere sotto gli occhi la formazione giusta che potesse regalare la tanto desiderata massima serie; oggi invece restiamo spiazzati da quanto visto, temendo che si sia trattato soltanto di una terribile illusione. C’è solo un modo per scoprirlo: dovremmo attendere che gli uomini di Mister Corini tornino in campo.
Non c’è più tempo, per caso lo abbiamo già scritto?
Buona settimana e buona sosta a tutti. Gaetano Armao
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