Palermo parma titoli emessi

Palermo – Che ne sarà del Barbera dopo le parole di Abodi

Palermo è ancora in gioco per gli Europei. La costituzione del comitato interistituzionale prevede dieci stadi più uno, questo più uno è il “Barbera, a cui toccherà tutto ciò che è previsto per gli altri dieci stadi eleggibili, anche in termini di misure finanziarie”.
Parole e musica del ministro dello sport Abodi, durante la sua visita di martedì scorso al Velodromo e al Renzo Barbera.
Ma cosa significano esattamente queste parole? E soprattutto quali saranno i lavori che  interesseranno eventualmente il Barbera?

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Proviamo a spiegarlo per grandi linee, perché è chiaro che tutto, o quasi, passerà per l’assegnazione degli Europei del 2032 all’Italia. Bisognerà aspettare ancora qualche mese per avere il verdetto definitivo che darà il via all’iter ufficiale per l’organizzazione della rassegna che vede il nostro paese in lizza con la Turchia.
Sappiamo bene, e lo abbiamo scritto tante volte, che lo stadio palermitano ha tanti, troppi problemi che vanno risolti e anche di corsa e che solo l’enorme buona volontà del Palermo targato Zamparini, prima, e di quello targato Mirri e City Football Group, oggi, ha fatto si che lo stesso potesse essere utilizzato. Problemi che ad esempio l’associazione AmiciRosanero ha posto all’attenzione con una dettagliata lettera all’amministrazione comunale senza però ricevere alcuna risposta.

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Di certo la risoluzione di alcuni di questi non è più prorogabile. Ci riferiamo ad esempio ai servizi igienici, che versano in uno stato a dir poco fatiscente, ai 23 tornelli di accesso, per un totale di 46 accessi, che non dispongono dei fondamentali strumenti di riconoscimento, e che sono così obsoleti da non poter essere utilizzati con le moderne tecnologie, alle sedute della tribuna Montepellegrino, che non sono più a norma in quanto non fissate direttamente ai gradoni ma ribaltabili, alla indispensabile integrazione dell’impianto di videosorveglianza, al rifacimento della copertura della tribuna centrale che quando piove finisce per diventare quasi inutile, e questo nonostante un grosso intervento fatto in occasione di Italia-Macedonia che però evidentemente non è bastato, e a tanti altri problemi che magari tratteremo in un’altra occasione.

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Tutte cose che però non hanno impedito alla società rosanero di ottenere in questi giorni la regolare autorizzazione da parte delle autorità competenti per l’uso dell’impianto anche per il prossimo campionato.
Diciamo che si tratta di problematiche assolutamente “normali” se si pensa che i bagni risalgono al 1990, così come le sedute della tribuna Montepellegrino, e i tornelli alla stagione 2005/2006.

A prescindere dagli Europei però …

Tutte cose che Europei o non Europei vanno risolti e di gran fretta perché ne va dell’incolumità dei tifosi.
Il “problema” è che ovviamente vanno trovate le risorse ma ben sappiamo che il comune di fondi ne ha pochi o niente. Una soluzione, quindi, potrebbe essere quella di farli eseguire al Palermo defalcando poi gli importi dalle somme che la società rosanero dovrà all’Amministrazione Comunale come canone per l’utilizzo dell’impianto. Peccato però che questi lavori costeranno diversi milioni di euro e quindi una cifra ben lontana da quanto la società rosanero dovrà al comune fino al 2026 quali oneri per la concessione.

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A questo punto la domanda sorge spontanea: riusciranno i nostri “eroi” a trovare una soluzione? Ne dubitiamo tranne che non vengano folgorati sulla “via di Damasco” del buon senso. Peccato che politica e buon senso viaggino solitamente su due binari paralleli…

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4 Commenti

  1. Modello Udinese ma anche juventus ed Atalanta le uniche strade…non solo per avere uno stadio moderno e funzionale ma per far crescere la patrimonializzazione della società

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